ROMA – Luigi Di Maio non ci sta. Il vicepremier si è scagliato contro la disinformazione in modo netto dopo la presunta gaffe sulla questione Matera. “Gli editori dei giornali hanno le mani in pasta ovunque nelle concessioni di Stato – ha detto sul Blog delle Stelle. – L’ordine che è arrivato è di attaccare con ogni tipo di falsità e illazioni il Movimento. Questo non è più giornalismo libero. Bisogna fare una legge per garantire che gli editori siano puri e i giornalisti liberi di fare inchieste su tutte le magagne dei prenditori”.
Il caso Matera e la smentita di Emiliano
Il caso è scoppiato stamattina. Il ministro del Lavoro è stato infatti filmato mentre chiedeva al governatore della Puglia Michele Emiliano delucidazioni in merito al da farsi sulla città di Matera. Emiliano, tentando di nascondere il labiale, ha sottolineato che la città si trovi in realtà in Basilicata. Una gaffe? Non proprio. A spiegarlo è stato lo stesso governatore Dem. “Di Maio sa benissimo dove si trova Matera – ha ribadito.- Conosce altrettanto bene l’appoggio della Puglia al progetto Matera Capitale europea della Cultura, per questo le sue domande erano pertinenti”. Troppo tardi però per bloccare le facili ironie di social e giornali sulle conoscenze geografiche del leader pentastellato.
Una legge per garantire la libertà editoriale
“Giornalisti ignoranti o in mala fede, o entrambi, mi accusano di aver sbagliato a chiedere a Emiliano cosa stesse facendo per Matera – ha affermato Di Maio –. Hanno lasciato intendere che non sappia in che regione sia. Sono loro che non sanno che la Regione Puglia sta facendo e ricevendo investimenti milionari in vista dell’appuntamento con Matera capitale della Cultura. E i politicanti del Pd che riprendono questa fake news sono peggio di loro”. Da qui l’idea di una legge a tutela della libertà editoriale: “Ormai siamo di fronte alla propaganda dell’establishment che si fonda anche su contributi pubblici mascherati come la pubblicità da parte dei concessionari di Stato. Bisogna agire”.