ROMA (LaPresse) – Gli impiegati negli stabilimenti Ilva accettano l’accordo. “I lavoratori del Gruppo Ilva, approvano a larghissima maggioranza con il 93% l’ipotesi di accordo sottoscritta lo scorso 6 settembre presso il Ministero dello Sviluppo Economico, tra le organizzazioni sindacali e l’acquirente Arcelor-Mittal”.
“Nel corso di questa settimana sono state svolte le assemblee con tutti i lavoratori del gruppo per informarli dei contenuti dell’intesa. E permettere loro di votare con consapevolezza l’accordo”. Lo dichiarano in una nota congiunta Marco Bentivogli, segretario generale Fim-Cisl, Francesca Re David, segretaria generale Fiom-Cgil e Rocco Palombella, segretario generale Uilm-UIl.
Referendum positivo sul caso Ilva
“In totale sono state svolte 44 assemblee molto partecipate in tutti i siti. Rispettivamente: 32 a Taranto, 3 a Genova, 4 a Novi Ligure, una rispettivamente nei siti di Marghera, Salerno, Padova, Milano e Racconigi. Coinvolgendo in totale circa 14.000 lavoratori del gruppo Ilva in Italia”.
“Esprimiamo grande soddisfazione per il risultato raggiunto. Anche i lavoratori approvano l’intesa. Dopo 6 anni dal sequestro dell’area a caldo, 12 decreti salva Ilva e decine di scioperi, con l’approvazione dell’accordo da parte dei lavoratori, si chiude una delle vertenze più complesse del nostro Paese“.
L’accordo raggiunto con Ancelor Mittal
L’intesa raggiunta complessivamente porta infatti in dote 4,2 miliardi di investimenti per il rilancio del siderurgico. E 1,25 miliardi industriali, 1,15 miliardi ambientali. A cui si sommano anche 1,2 miliardi sequestrati ai Riva per le bonifiche e l’ambiente. Risorse ingenti che serviranno a rendere sicuro, sostenibile ambientalmente e competitivo il sito tarantino, con un AIA l’autorizzazione integrata ambientale per il sito ionico. Tra le più restrittive d’Europa.
Ora compito delle organizzazioni sindacali sarà monitorare l’andamento dei lavori ambientali e di messa in sicurezza dei siti, a partire da Taranto. E il rispetto dei tempi di attuazione del piano. Per arrivare così nel più breve tempo possibile alla piena occupazione. E’ necessario, inoltre, dare seguito all’impegno per la convocazione del tavolo sull’accordo di programma di Genova.