Catania, Libera: bene procura su sequestro Ciancio, noi parte civile

Libera interviene sulla vicenda del sequestro di 150 milioni di euro che ha colpito l'editore Mario Ciancio Sanfilippo, elogiando il lavoro compiuto dalla procura di Catania.

Foto Daniele Leone / LaPresse
Milano, 26 set. (LaPresse) – Libera interviene sulla vicenda del sequestro di 150 milioni di euro che ha colpito l’editore Mario Ciancio Sanfilippo, elogiando il lavoro compiuto dalla procura di Catania. “Siamo davanti ad un decreto di sequestro che mette fine al monopolio dell’informazione nella seconda città siciliana. Il processo di Catania per concorso esterno in associazione mafiosa contro l’editore Mario Ciancio ci vede costituiti parte civile. In più ci ha visti impegnati da sempre come Libera. Inoltre come Libera Informazione nel denunciare fuori dalle aule dei tribunali le distorsioni delle notizie, dei silenzi informativi, degli assurdi e ingiustificabili divieti di pubblicazione di necrologi delle testate facenti capo all’editore catanese”. Ciò si legge in una nota della sezione Sicilia dell’associazione antimafia fondata da Don Luigi Ciotti.

e ancora

“Vogliamo rivolgere in questa occasione il nostro pensiero a Roberto Morrione e Santo della Volpe. Questi  con ‘Libera Informazione’ hanno intrapreso e vinto la battaglia contro l’anomalia catanese del sistema Ciancio.  Cioè essere riusciti a ottenere che la cronaca regionale del quotidiano la Repubblica venisse distribuita anche a Catania”, prosegue Libera che “chiede infine che venga posta particolare attenzione alla situazione dei tanti lavoratori del sistema mediatico di Ciancio (giornalisti, grafici, operatori tv, etc). Alcuni dei quali non ricevono da mesi il loro stipendio. Non si può permettere che anche questa volta ci sia chi dica che le azioni antimafia sono di ostacolo all’occupazione”.

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