SALERNO – Assolto Vincenzo De Luca. Il governatore della Campania e altri 21 imputati coinvolti nella vicenda ‘Crescent’ per il tribunale di Salerno non hanno commesso illeciti.
Le accuse
L’ex sindaco di Salerno era accusato di abuso d’ufficio e falso. In caso di condanna (per abuso d’ufficio) per il capo della giunta regionale sarebbe scattata la legge Severino. La norma, introdotta dal governo Monti, avrebbe determinato nei suoi confronti una sospensione di 18 mesi. De Luca sarebbe stato costretto a cedere il testimone politico al suo vice, Fulvio Bonavitacola. L’assoluzione ha disintegrato questo scenario. L’ormai ex sindaco sceriffo di Salerno, ma capo della Regione, resta in sella.
La repliche del pm
Dure erano state le repliche dei pm. Gli inqurenti avevano etichettato i presunti illeciti contestati a De Luca come di tipo politico, collegati al Pd, e di tipo amministrativo. Il sì del suo esecutivo, al tempo della propria sindacatura a Salerno, al complesso residenziale, non avrebbe avuto giustificazioni: nulla centrava, secondo gli inquirenti, con il pubblico interesse. Non poteva essere costruito.
La camera di consiglio
Concluse le repliche di pm e collegio difensivo, il collegio, presieduto dal giudice Vincenzo Siani, si è riunito in una lunga camera di consiglio conclusa dopo le undici di sera. Tutti assolti.
Gli altri imputati sono Matteo Basile, Luciano Conforti, Maurizio Dattilo, Lorenzo Criscuolo, l’ex soprintendente Giuseppe Zampino, Davide Pelosio, Annamaria Affanni, Giovanni Villani, Eugenio Rainone, Bianca De Roberto, Gerardo Calabrese, Mimmo De Maio, Augusto De Pascale, Ermanno Guerra, Nicola Massimo Gentile e Rocco Chechile. La Procura aveva proposto la condanna per le 22 persone a giduzio. Il palazzo di giustizia è andato in direzione opposta assolvendoli.