Palu (Indonesia), 29 set. (LaPresse/AFP) – Almeno 384 persone sono morte e circa 540 sono gravemente ferite a causa del potente terremoto e del successivo tsunami che hanno colpito l’isola indonesiana di Sulawesi. Il bilancio è ufficiale ma ancora provvisorio, mentre gli ospedali si affannano a curare i feriti e i soccorritori faticano a raggiungere le regioni colpite. L’agenzia nazionale per i disastri ha fornito il bilancio ufficiale delle vittime. Sottolineando che tutte sono morte a Palu e avvertendo che il numero pare destinato ad aumentare ancora. Un giorno dopo che lo tsunami ha colpito la città abitata da 350mila persone, i cadaveri sono stesi a terra vicino alla costa, molti parzialmente coperti. C’è intanto preoccupazione sulla sorte di centinaia di persone che si preparavano a partecipare a un festival in spiaggia, che sarebbe dovuto iniziare venerdì sera. Gli ospedali faticano ad accogliere tutti i feriti, molti vengono soccorsi all’aria aperta. E molti sopravvissuti aiutano a raccogliere i resti di chi è morto.
i dati
Lo tsunami ha seguito un forte terremoto, che ha fatto crollare edifici e spinto gli abitanti alla fuga in luoghi sopraelevati. Dopo che un allarme tsunami è stato emesso e poi revocato, un muro d’acqua si è schiantato sulla città, dove ci sono state diffuse interruzioni dell’energia elettrica. Drammatiche riprese dal tetto di un parcheggio sopraelevato a Palu, a circa 80 chilometri dall’epicentro del sisma. La scossa di magnitudo 7.7 è stata più potente di quelle che hanno colpito ad agosto le isole indonesiane di Lombok a luglio e agosto, uccidendo centinaia di persone. Il presidente Joko Widodo ha annunciato la mobilitazione dell’esercito nella regione colpita, per contribuire a soccorrere le vittime e recuperare i cadaveri. Si hanno pochissime notizie sulla situazione a Donggala, a nord di Palu, dove almeno una persona è morta.