Tajani all’attacco della Lega. Il presidente del Parlamento europeo accusa il Carroccio di ‘doppiofornismo’

Il forzista: "Carroccio non può avere botte piena e moglie ubriaca"

President of the European Parliament Antonio Tajani. / AFP PHOTO / FREDERICK FLORIN

MILANO –Il presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani attacca gli ‘amici-nemici’ della Lega accusandoli di doppiofornismo. Arriva perfino a rivendicare che il Carroccio è andato al governo con il M5S tradendo il voto degli elettori che hanno accordato fiducia al centrodestra, inteso come Lega-Fi e Fdi, e non solo ai salviniani.

Lo sfogo del forzista

Il vice di Silvio Berlusconi ha sbottato: “L’elettorato che ha permesso alla Lega di andare al governo è di centrodestra, non si può avere la botte piena e la moglie ubriaca. Auspico che il matrimonio di governo sia a breve termine perché è contro natura”. Una rivendicazione giusta che avrebbe avuto maggior senso se, in passato, lo stesso Tajani che oggi sottolinea le differenze tra Lega e M5S, in passato anziché tacere avesse evidenziato le incompatibilità tra Forza Italia e Pd.

Avrebbe dovuto farlo quando questi decisero di accordarsi dando vita al patto del Nazareno.

Oppure quando il Nuovo centrodestra di Angelino Alfano divenne parte, integrante del governo Renzi. In fondo di accordi ‘contronatura’ la storia della politica italiana è piena.

Addio centrodestra

“Non c’è nulla che possa dare vita a un partito unico del centrodestra – spiega Tajani – siamo diversi”. Ma tale diversità vale solo per le dinamiche nazionali. I leader di Fi-Fdi e Lega alle regionali hanno deciso di restare insieme, e allora qualcosa non torna e non è solo la Lega a volere la botte piena e la moglie ubriaca. Logica vuole che le diversità uniscano o dividano sempre e non a giorni alterni a seconda della convenienza di qualcuno.

Europee banco di prova

A seconda dei risultati che Fi, Fdi e Lega otterranno alle europee del 2019, si capirà se il centrodestra ha ancora motivo di esistere o no.

Ognuno correrà per sé, la Lega per confermare di essere la prima forza politica della coalizione, Fdi per tentare di superare la soglia di sbarramento del 4%. E infine Fi per tentare di ribaltare il tavolo e riconsegnare a Berlusconi la leadership persa. Per questo Tajani annuncia che “alle elezioni europee è giusto che si candidi Berlusconi. Deciderà lui dove, è il nostro valore aggiunto”.

Ma le europee in realtà serviranno a capire se il centrodestra unito, così come conosciuto fino ad ora, può essere valore aggiunto per i partiti che lo compongono, se così non fosse che senso avrebbe farlo sopravvivere?

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