MILANO (LaPresse) – Attimi di tensione nel carcere di Ferrara, dove intorno alle 13.30 di oggi un detenuto italiano di 48 anni ha dapprima spintonato l’agente della locale infermeria e ha poi sequestrato per circa trenta minuti il medico di guardia del carcere, una donna. Tenendola per un braccio e puntandole una lametta alla gola.
L’aggressione nel carcere di Ferrara
L’intervento del personale di polizia penitenziaria ha dunque evitato il peggio. Le urla hanno attirato l’attenzione del personale presente nelle vicinanze. E l’intervento successivo dell’ispettore di sorveglianza, del comandante e del direttore ha davvero evitato il peggio. A dare la notizia è Leo Beneduci, segretario generale Osapp (Organizzazione sindacale autonoma polizia penitenziaria). Il detenuto pare fosse da tempo in attesa di trasferimento.
La denuncia dell’Osapp. Beneduci: “Ennesima tragedia sfiorata”
“Ennesima tragedia sfiorata in un carcere italiano – commenta Beneduci – dove ormai i detenuti più facinorosi si sentono quasi legittimati a porre in essere tali esecrabili condotte. L’intervento della polizia penitenziaria ha sicuramente evitato il peggio e a tutto il personale va il nostro plauso e riconoscimento. Ma non basta fermarsi ad una semplice presa d’atto di una situazione che ogni giorno in molti penitenziari italiani si fa sempre più difficile ed insostenibile”.
Lo stato delle carceri italiane
“Crediamo sia giunto il momento da parte dei vertici dell’amministrazione nominati dal nuovo governo e dal governo stesso l’attuazione di un programma che preveda migliori condizioni operative nelle carceri. E che faccia della sicurezza, compreso il ripristino delle sanzioni disciplinari, un tema all’ordine del giorno”. Queste le dichiarazioni del segretario generale Osapp.