CITTA’ DEL VATICANO (LaPresse) – Seguire la verità, ovunque essa possa portare. Sul caso Viganò, la linea è quella di Filadelfia 2015, quando il Papa incontrò le vittime degli abusi del clero americano. Ed è tracciata nei chiarimenti della Santa Sede, attesi da un mese e mezzo.
Le indagini previste dal Vaticano
Sulla condotta dell’arcivescovo Theodore McCarrick il Vaticano ha disposto indagini approfondite. E in attesa di rendere note le conclusioni, Papa Francesco ha disposto che mai più debbano essere tollerati abusi e insabbiamenti.
Il 26 agosto scorso, l’ex nunzio negli Stati Uniti, Carlo Maria Viganò, aveva pubblicato un maxidossier in cui accusava il Pontefice di aver di fatto coperto gli abusi di MCarrick. Arrivando a chiederne le dimissioni.
Lo scandalo abusi nella Chiesa
Oggi sappiamo che nel settembre 2017, l’arcidiocesi di New York ha segnalato alla Santa Sede che un uomo accusava l’allora cardinale McCarrick di aver abusato di lui negli anni Settanta. Bergoglio ha disposto un’indagine approfondita. Svolta dall’arcidiocesi di New York e trasmessa alla Congregazione per la Dottrina della Fede.
Il provvedimento di papa Francesco
Nel corso dell’indagine sono emersi “gravi indizi”, per questo il Papa il 28 luglio scorso ha tolto la porpora all’arcivescovo McCarrick, accettando le sue dimissioni dal Collegio cardinalizio. E gli ha imposto la proibizione dell’esercizio del ministero pubblico e l’obbligo di condurre una vita di preghiera e di penitenza.
Avendo ricevuto altre accuse contro l’ecclesiastico, è stato disposto di integrare le informazioni raccolte nella prima indagine con un altro studio dell’intera documentazione presente negli archivi dei Dicasteri e negli uffici della Santa Sede su McCarrick. Per appurare tutti i fatti rilevanti, cercando di valutarli, si assicura, “nel contesto e con obiettività”.
Gli errori del passato e la volontà di cambiare rotta
Il Vaticano si dice cosciente che possano essere stati commessi errori in passato da parte della gerarchia ecclesiastica. D’ora in poi, si legge in una nota, “un diverso trattamento per i vescovi” abusatori o insabbiatori “rappresenta una forma di clericalismo mai più accettabile”. McCarrick, infatti, nonostante le accuse di molestie, ha scalato la carriera ininterrottamente dagli anni Ottanta ai Duemila: è stato falla guida della diocesi di Metuchen, poi dell’arcidiocesi di Newark, di Washington e infine è stato fatto cardinale.
A febbraio, dal 21 al 24, Francesco riceverà tra le mura Leonine tutti i presidenti delle conferenze episcopali del mondo. E con loro parlerà di come affrontare la piaga della pedofilia nel Clero.
Il messaggio del pontefice
“L’unico modo che abbiamo per rispondere a questo male che si è preso tante vite è viverlo come un compito che ci coinvolge e ci riguarda tutti”. Lo aveva scritto infatti il Papa nella lettera al Popolo di Dio del 20 agosto. “Questa consapevolezza di sentirci parte di un popolo e di una storia comune ci consentirà di riconoscere i nostri peccati e gli errori del passato con un’apertura penitenziale capace di lasciarsi rinnovare da dentro”.
di Maria Elena Ribezzo