ROMA – Caso Cucchi, Matteo Salvini non arretra. “Chiunque venga arrestato deve essere processato rispettando la legge e non con altre maniere”. Così il vicepremier dal Trentino, dov’è impegnato in un tour elettorale per il candidato leghista a governatore, Maurizio Fugatti.
Il ministro: “Porte aperte agli italiani per bene, ma nessuna polemica”
“Le porte del ministero degli Interni – ha aggiunto Salvini – sono aperte alla famiglia Cucchi e a 60 milioni di italiani per bene. Se qualcuno invece preferisce fare polemiche e attaccare un ministro e centinaia di agenti sono sue scelte”. E ancora: “Ho invitato famiglia e i parenti di Stefano Cucchi al ministero, non coprirò nessuno. Purtroppo chi è morto non torna più indietro”. Durante la brevissima visita presso la sede della Lega di Ala che, questa notte, è stata oggetto di un grave atto vandalico. “Nel mio Paese – ha aggiunto – chi sbaglia paga, chi è in divisa paga doppio. Non voglio però sentire parlare di carabinieri e poliziotti come sbirri e delinquenti o torturatori”.
Le indagini sulla morte del geometra sono più che mai aperte
Proprio venerdì, dopo che altri due carabinieri erano stati indagati nell’ambito degli accertamenti sui presunti atti falsificati seguiti alla morte di Cucchi e all’indomani dello sfogo del carabiniere che ha raccontato il pestaggio subito dal fratello nove anni fa, la sorella Ilaria era tornata a chiarire la sua posizione. “Voglio le scuse del ministro Salvini – aveva ribadito la sorella di Stefano -. E anche di altre persone che in questi anni hanno insultato me, la mia famiglia e soprattutto Stefano. Voglio le scuse di chi ha fatto carriera politica sulla nostra pelle”.