Milano, 6 nov. (AWE/LaPresse) – “Un risultato importante, frutto di un grande lavoro, che ha coinvolto risicoltori, cooperative, trasformatori e istituzioni e che ci auguriamo prosegua anche in futuro”. Così il presidente di confagricoltura, Massimiliano Giansanti, commenta le conclusioni dell’inchiesta della commissione europea sulle importazioni dai pma (Cambogia e Myanmar) in base alle quali proporrà al voto dei 28 paesi. Ciò con l’applicazione della clausola di salvaguardia a tutela della filiera risicola europea. La commissione ha dovuto prendere atto dell’esistenza di un danno reale provocato al riso europeo dalle importazioni a dazio zero da Cambogia e Myanmar ed è disponibile dunque a revocare dal 2019, per tre anni, le esenzioni dai dazi per questi paesi. Proponendo di applicare una tariffa doganale pari a 175 euro/tonnellata per il primo anno ed in misura ridotta per il secondo e terzo anno.
dunque
Confagricoltura, che ha avuto un ruolo fondamentale nella battaglia sindacale, sostenendola in ogni fase, in collaborazione con l’ente risi, richiama l’attenzione sul livello effettivo delle tariffe doganali che si intenderà ripristinare. “Ci sono infatti tutte le condizioni perché le tariffe doganali rimangano inalterate per i prossimi tre anni”. Confagricoltura ricorda che l’Italia è il principale Paese produttore di riso dell’Unione Europea. Dunque da alcuni anni sta subendo le conseguenze di un massiccio aumento delle importazioni. In particolare quelle provenienti dall’ area asiatica con specifico riferimento a Myanmar e Cambogia. Tale situazione è determinata in gran parte dalle concessioni unilaterali della UE ai Paesi Meno Avanzati (PMA) effettuate in base alle norme EBA. Poiché in questo caso, di fatto, si concretizzano con l’esenzione totale dei dazi doganali nell’ export verso l’Europa.