ROMA – Possibile svolta nel caso Emanuela Orlandi: i resti umani rinvenuti nella Villa Giorgina della Nunziatura Apostolica non sarebbero compatibili con il corpo di una donna tra i 25 e i 35 anni. Calano le possibilità che siano appartenuti alla ragazza scomparsa nel 1983.
“La prima impressione è che non si tratti di un’adolescente”
Sul rinvenimento si è espresso Giovanni Arcudi, direttore della Medicina Legale dell’università di Tor Vergata: “In questo momento non posso confermare l’età o il sesso prima di avere i risultati dei test di laboratorio – spiega Arcudi – ma la prima impressione, basata sull’esame di alcune strutture ossee è che si tratti di ossa di una donna intorno ai trent’anni, non una adolescente”. All’epoca della scomparsa nel giugno del 1983, Emanuela Orlandi aveva 15 anni. Come 15 anni aveva Mirella Gregori, di cui non si ebbero più tracce dal 22 maggio dello stesso anno.
Si lavora per estrarre il Dna
Per avere certezze sull’appartenenza o meno dei resti alla Orlandi o alla Gregori, bisognerà aspettare almeno una settimana. Intanto stamattina le operazioni hanno permesso il ritrovamento di altri frammenti di ossa che, ai primi rilievi, apparterrebbero allo stesso scheletro, finora molto incompleto. La schiarita dipenderà dalla data del decesso.