BOLOGNA – È stato fatale lo schianto avvenuto questa notte nel Bolognese. Una tragedia che ha coinvolto due giovanissimi, 18 e 19 anni, a bordo di un suv, e che poteva senza dubbio essere evitato.
Una dinamica ancora ricca di punti interrogativi
Ancora sconosciute le cause che hanno spinto i due ragazzi ad aggirare un posto di blocco dei carabinieri accelerando prepotentemente. Proprio questa manovra non ha più dato loro scampo. Perché, pochi chilometri più in là, sono usciti fuori strada e si sono schiantati. Una storia assurda che, come detto, ha ancora tanti punti interrogativi attorno a sé. Quel che si sa, grazie ad una ricostruzione dei militari dell’Arma, è che i due ragazzi, un italiano e l’altro di origini marocchine, erano a bordo del loro suv, un Range Rover vecchio modello. Avevano trascorso la serata in discoteca con altri amici. All’uscita del locale si sono messi in auto e sarebbero di lì a poco rientrati a casa. Entrambi nati a Cento, il primo risiedeva nell’omonima città, mentre il secondo era di Pieve. Ad un certo punto sulla loro strada incrociano una pattuglia delle forze dell’ordine. Ed è lì che decidono per quella manovra che li avrebbe poi portati alla morte.
La scelta di forza il posto di blocco e lo schianto
Non si fermano all’alt, anzi, decidono di accelerare e proseguire con velocità la loro corsa verso casa. Inseguiti chiaramente dai carabinieri che, poco più in là, hanno trovato quel suv distrutto e i due ragazzi senza vita.
Le indagini
La procura di Bologna ha aperto un’inchiesta sull’accaduto per capire cosa abbia spinto i due giovani a scappare a folle velocità dopo aver incrociato i carabinieri. L’auto è stata perquisita ma non sono stati ritrovati né stupefacenti né armi. Possibile, comunque, che le vittime avessero assunto droghe o bevuto più del dovuto e che proprio questo li abbia spinti alla scelta che li ha portati alla morte.