Terrorismo, chiesti 5 anni di carcere per la foreign fighter Alice Brignoli

Il pm Alberto Nobili, a capo del pool antiterrorismo della Procura di Milano, e il pm Francesco Cajani hanno chiesto al gip Daniela Caramone di condannare a 5 anni la foreign fighter lecchese Alice Brignoli

© Roberto Monaldo / LaPresse

MILANO – Terrorismo, chiesti 5 anni di carcere per la foreign fighter Alice Brignoli. Il pm Alberto Nobili, a capo del pool antiterrorismo della Procura di Milano, e il pm Francesco Cajani hanno chiesto al gip Daniela Caramone di condannare a 5 anni la foreign fighter lecchese Alice Brignoli. La donna, che ha scelto il rito abbreviato, deve rispondere di terrorismo internazionale. La donna aveva sposato il militante dell’Isis Mohamed Koraichi, con il quale nel 2015 era partita per la Siria insieme ai figli. A settembre è stata arrestata in Siria dai carabinieri del Ros e riportata in Italia con i 4 bambini avuto dal marito, nel frattempo deceduto. La sentenza verrà pronunciata il prossimo 11 maggio.

Per la 42enne il suo difensore, l’avvocato Carlotta Griffini, ha chiesto l’assoluzione per la non provata partecipazione all’attività terroristica legata all’Isis a cui aveva aderito invece il marito, cittadino italiano di origine marocchina, morto in Siria per cause naturali. Nel 2015 la coppia aveva lasciato Bulciago, in provincia di Lecco, dove abitava per raggiungere la Siria insieme ai tre figli maggiori e mettersi al servizio del Califfato. In Siria è nato il figlio minore della coppia, che a settembre è rientrato in Italia con i fratelli – ora sono tutti affidati a una struttura per minori – e alla madre. Quando i carabinieri del Ros li hanno localizzati, vivevano nel campo profughi al-Hawl, al confine tra Siria e Iraq, insieme a molti altri ex militanti dell’Isis. La donna nei mesi scorsi ha affrontato diversi interrogatori davanti agli inquirenti, dopo l’arresto, ma ha scelto di non collaborare alle indagini.

Alice Brignoli, che dopo la conversione all’Islam aveva preso il nome di Aisha, e il marito avevano intrapreso il cammino della radicalizzazione a partire dal 2009. Entrambi erano tra i destinatari di un’ordinanza di custodia cautelare nell’ambito di un’indagine della procura di Milano che aveva portato all’arresto di Abderrahim Moutaharrik, il ‘pugile dell’Isis’, della moglie Salma Bencharki oltre a Abderrahmane Khachia e Wafa Koraichi, sorella di Mohamed, il marito di Alice Brignoli.

(LaPresse)

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