Roma e Siri, è scontro a distanza tra Lega e M5S

Un accordo totale va trovato

Foto LaPresse/Giordan Ambrico 19/04/2019, Torino (Italia) cronaca Manifesti elettorali Nella foto: Manifesti elettorali

ROMA – Che Roma debba essere ‘salvata’ non vi è dubbio alcuno. Ma sul come e, soprattutto, sul chi debba prendersi carico della rinascita della Capitale nel governo è scontro aperto.

Il ‘Salva Roma’

Della norma ‘Salva Roma’ inserita nel dl Crescita Matteo Salvini non ne vuole proprio sentire parlare. Il leader della Lega lo ripete da giorni e, dopo il durissimo scambio di accuse con Virginia Raggi, lo puntualizza ancora una volta: “Non penso ci siano comuni di serie A e di serie B. Ci sono tanti comuni in difficoltà in Italia. Non si può fare un regalo a qualcuno e agli altri no”, spiega. Un ‘niet’ che pare essere definitivo anche perché Salvini sente di poter mettere le mani sul Campidoglio in un futuro neanche troppo lontano. Per il ministro dell’Interno la Raggi semplicemente “non è in grado di governare” e quindi la Lega è prontissima a prenderne il posto. Anche perché il leader del Viminale dice di aver già fatto la sua parte: “La Raggi mi ha chiesto aiuto per salvare Roma da degrado, turisti cafoni e incivili in genere. La circolare sulle zone rosse va in questa direzione, esattamente come alcuni strumenti nel Decreto sicurezza”.

Basta leggere le norme e applicarle, ma evidentemente è distratta, Mi spaventa che nella Capitale ci sia un sindaco che non ha il controllo della città, dichiara ancora soffiando sul fuoco della polemica.

La replica del M5S

Il Movimento 5 Stelle però non ci sta. Luigi Di Maio parla di una “vera e propria sceneggiata mediatica”, da parte dell’alleato di governo. I pentastellati non hanno nessuno intenzione di dare il via libera al piano di Salvini. “Qui nessuno è fesso”, dice a chiare lettere Francesco Silvestri, influente parlamentare romano del Movimento. “Tutti hanno capito che Salvini sta provando ad alzare il polverone su Roma solo per nascondere mediaticamente l’inchiesta per corruzione che coinvolge il sottosegretario Siri”, aggiunge. Un continuo botta e risposta che induce le opposizioni ad attaccare a testa bassa.

Per il Pd: “I romani non meritano di assistere a questa inconcludente e penosa diatriba ma aspettano risposte e soluzioni ai numerosi problemi della capitale”. Diversa la posizione di Giorgia Meloni secondo cui: “La Lega sbaglia a confondere l’incapacità del sindaco di Roma Raggi con i bisogni concreti della Capitale”. Per Forza Italia, infine: “La misura è colma e Raggi deve fare un passo indietro”. Un tutti contro tutti senza fine mentre Roma continua a soffrire.

(LaPresse/Andrea Capello)

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