Nel paese dell’arte per antonomasia, è tornato a Firenze, dopo oltre quattro decenni, il 35° Convegno mondiale di Storia dell’Arte dal titolo “Motion: Transformation” in corso da domenica nell’elegante Villa Vittoria già “Villino Strozzi” (fino al 6 settembre, info http://www.ciha.org/).
Il CIHA (Comité International d’Histoire de l’Art) ha organizzato tale congresso, in collaborazione con il Kunsthistorisches Institut in Florenz-Max-Planck- Institut, dal titolo emblematico “Motion”, che si svolgerà in due fasi. La prima parte, Motion: Transformation, si sta svolgendo a Firenze, mentre la seconda parte dal titolo Motion: Migrations avrà luogo a San Paolo del Brasile nel settembre del 2020.
Gli organizzatori del Congresso con il titolo MOTION hanno voluto dare avvio ad un dibattito transculturale riguardo ad un tema di enorme rilevanza nella cultura globale: il Movimento, declinato su due dei suoi aspetti più importanti: Trasformazione e Migrazione.
Le giornate di studio si presentano con un programma corposo e composito, contemplando circa centoventi interventi di studiosi provenienti da ogni parte del pianeta.
In una prospettiva transculturale, interdisciplinare e innovativa, il congresso fiorentino si propone come finalità di riflettere sia sul ruolo dell’artista inteso come “colui che agisce e fa”, in quanto dotato della capacità divina di plasmare la materia traendone forme nuove, sia sulla natura dell’oggetto d’arte a sua volta dotato di “anima” o per parafrasare Walter Benjamin di “aura”.
Nel corso della giornata di lunedì 2 settembre il Professor Michele Bacci dell’Università di Friburgo, Svizzera, dopo aver tenuto una prolusione dal titolo “Holy Sites, Ecstatic Experience and Icon-Generating Visions” ha gentilmente concesso questa breve intervista:
Tra le tematiche trattate nelle nove sessioni di studio previste una particolare attenzione è dedicata alla questione della figura dell’artista, vista come figura divina e misticamente ispirata, e considerazione di simile rilievo viene data sia al rapporto dell’opera d’arte con l’ambiente che al potere delle immagini in relazione alle religioni.
Sarà, inoltre, esaminato un argomento oggi di particolare richiamo, cioè il ruolo esercitato dalle arti nei processi di trasformazione sociale in riferimento allo sviluppo tecnologico, fino ad arrivare al “Viaggio”, alla migrazione, tramite il quale viene favorita la costante circolazione di persone, idee oggetti. Ed oggi possiamo ben dire che si viaggia anche grazie alla rete internet. Tra i relatori presenti vi sono studiosi provenienti dalle più prestigiose università e istituzioni a livello mondiale, tra cui l’École des Hautes Études en Sciences Sociales di Parigi, il Courtauld Institute di Londra, la Humboldt-Universität zu Berlin, la Columbia University di New York, l’Universidade Federal de São Paulo del Brasile, l’University of Hong Kong, la Jawaharlal Nehru University di New Delhi e la Scuola Normale Superiore di Pisa.
Di particolare interesse, tra gli altri, risulta essere il tema dell’iconicità, che sarà trattato nella sesta sessione. Infatti, nella cultura contemporanea cresce la tendenza a trasformare i grandi capolavori in pure immagini, in icone. Tale visibilità, mai così vasta, sta producendo cambiamenti sostanziali sia nel campo artistico che architettonico, ma più di ogni altra cosa nella capacità degli esseri umani di considerare sé stessi ed il mondo che li circonda.
Carlo Marino
Journalist (Stampa Estera)
Blogger – Web Content Editor Redattore House Organ
Inviato Convegni e Manifestazioni
European News Agency
Eurasiaticanews
Vice Capo Redattore e Responsabile Settore Cultura IL PREVIDENTE CISL FP