Afragola, il Comune deve 43 euro alla moglie del boss

Afragola, il Comune deve 43 euro alla moglie del boss
Afragola, il Comune deve 43 euro alla moglie del boss

AFRAGOLA (Francesco Celardo) – Il dissesto finanziario del Comune di Afragola ha una sua natura contabile formata in quasi 306 creditori per un ammontare di oltre 5 milioni di euro. Il tracollo finanziario, lo ha spiegato molto bene il sindaco Antonio Pannone, durante una conferenza stampa nella quale ha dato anche indicazioni di una eventuale indagine interna per capire come ci si è arrivati ad una situazione del genere. Ma chi sono i creditori? Nel lungo elenco presentato nell’ultima assise comunale, durante la quale è stato votato il dissesto, ci sono società di servizi, tra cui quella che ha realizzato alcuni lavori edili per 600mila euro; quasi un milione di euro li deve ricevere una banca; oltre 100mila euro li deve avere una cooperativa di Napoli; un cittadino con una sentenza di alcuni anni fa, vanta un credito di oltre 150mila euro. Tantissime invece sono le sentenze del giudice di pace di Afragola, per oltre un milione di euro. Nel lungo elenco, spicca un debito per il comune di appena 43 euro in forza di una sentenza del giudice di pace afragolese. Il creditore è  Francesca Arcella, la moglie del boss Luigi Moccia, finito in carcere nell’ultima inchiesta contro la cosca afragolese. La natura del credito non è nota. Puntuale è arrivata la replica dell’amministrazione: “A me interessa che la legalità sia sempre attuata in ogni contesto – le parole del sindaco Antonio PannoneNello specifico si tratta di una questione che sono certo gli uffici competenti affronteranno nel rispetto delle norme vigenti, a tutela degli interessi della comunità e nel riconoscimento, ove ne ricorrano i presupposti, delle specifiche situazioni soggettive”. Tornando al ‘gap’ nelle casse del Municipio, ci sono tantissimi cittadini che vantano crediti dal Comune per problematiche varie sempre dietro sentenza penale con tanto di precetto. Insomma, in questi lunghi anni, il comune di Afragola si è distinto non solo per un buco da quasi cento milioni di crediti non riscossi ma, quando ne aveva la facoltà, non ha pagato nessuno. Impressionante è il numero delle sentenze: 297. Tantissimi anche gli atti di pignoramento che hanno messo in crisi i conti correnti della casa comunale. I mutui accesi presso le banche, secondo i numeri contenuti nel documento di dissesto, rappresentano una parte consistente del debito. Il dirigente dell’ufficio finanziario, nella sua relazione, oltre ad evidenziare come erano importanti le riforme del sistema finanziario (entrate e uscite), ha puntato il dito contro quell’ufficio legale che, in alcuni casi, non si presentava mai per controbattere alle pretese creditorie. Infatti, era il 2016 quando il comune di Afragola dovette approvare l’atto transattivo da più di un milione di euro nei confronti di una ditta di rifiuti, cacciata dal comune perché non rispettava il capitolato di appalto. Il comune era creditore. Ma, siccome l’ufficio legale, per un motivo sconosciuto perse la causa,i cittadini dovettero mettere mano alle tasche. In quella transazione, era implicato anche un parente di un consigliere comunale, e il suo vice sindaco, il quale, all’atto del voto, uscì dall’aula. Ecco, questi sono i conti che non tornano a cui il sindaco chiede di avere i nomi dei responsabili. 

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