AGRIGENTO – Maxi sequestro di marijuana in provincia di Agrigento. Ben 30 tonnellate di materiale destinato allo spaccio sono state scovate dai carabinieri nelle campagne di Naro, nascoste tra alberi di cachi.
Agrigento, sequestro senza precedenti
Il blitz è stato operato nella notte. I militari hanno scovato una vastissima piantagione di marijuana nelle campagne di Naro, una piccola località dell’entroterra agrigentino. Una trentina gli agenti che hanno partecipato all’operazione, facendo irruzione nel fondo agricolo in questione. Gigantesche le proporzioni del sequestro: ben 30 tonnellate di materiale, un quantitativo più che significativo. Quello avvenuto si classifica infatti tra i più grandi sequestri mai avvenuti in terra siciliana in un singolo colpo.
Era già pronta per lo spaccio
La marijuana sequestrata era stata in parte già essiccata e confezionata da coloro che si erano occupati della cura della piantagione scoperta. La rete di spacciatori era quindi già pronta a mettere le mani sullo stupefacente, che sarebbe poi andato a finire nelle piazze dell’isola. Nel corso del blitz, sono stati sorpresi tre uomini sul posto. Per loro è scattato immediatamente l’arresto. Ad aggravare la posizione dei tre complici, il fatto che uno di loro era inoltre in possesso di una un’arma da fuoco.
“Abbiamo scoperto una vera e propria filiera dalla produzione allo smercio. La droga era pronta per rifornire le piazze della movida agrigentina. Una organizzazione messa in piedi in maniera scientifica“, ha spiegato il tenente colonnello Giovanni Pellegrino, comandante provinciale dei Carabinieri di Agrigento.
Un valore di oltre 15 milioni di euro
Tra gli uomini finiti in manette c’è anche un dipendente comunale di Canicattì. L’uomo, con l’aiuto di due palermitani, si sarebbe occupato della produzione della marijuana.
Della droga sequestrata dai carabinieri, oltre a quella già pronta per lo smercio, ce n’era un’altra ancora in fase di maturazione su oltre diecimila piante di canapa indiana. La pianta in questione, anch’essa destinata evidentemente al confezionamento per spaccio, è stata trovata nascosta in mezzo a degli alberi di cachi. Il valore al dettaglio della droga sequestrata corrisponde a una cifra astronomica. Oltre quindici milioni di euro il ricavato che chi ha gestito le operazioni legate alla crescita della pianta sperava di ottenere.