Sud Sudan, Save the Children: “Quasi il 50% della popolazione soffre di fame estrema”

In Sud Sudan quasi la metà della popolazione sta soffrendo la fame estrema. Più di 6 milioni di persone, tra cui oltre 1 milione di bambini, che hanno urgente bisogno di assistenza e aiuti alimentari

African migrants sit next to Holot open detention centre before marching in protest towards the Saharonim Prison where at least nine African migrants have been incarcerated as part of Israel's new policy of prison or deportation for migrants, in Israel's southern Negev desert near the Egyptian border on February 22, 2018. The migrants marched from the Holot open detention centre to the Saharonim Prison, chanting slogans and carrying signs demanding the prisoners' release, who are now on hunger strike to protest their arrest after they refused to leave Israel. Israel is preparing to deport thousands of Eritreans and Sudanese who entered the country illegally and who do not have asylum claims under examination. / AFP PHOTO / MENAHEM KAHANA

MILANO (LaPresse) – Sud Sudan, Save the Children: “Quasi il 50% della popolazione soffre di fame estrema”. In Sud Sudan quasi la metà della popolazione sta soffrendo la fame estrema. Più di 6 milioni di persone, tra cui oltre 1 milione di bambini, che hanno urgente bisogno di assistenza e aiuti alimentari. Attualmente nel Paese, è la denuncia di Save the Children, 270.000 bambini risultano colpiti da malnutrizione acuta grave. Mentre circa 20.000 rischiano gravemente di perdere la vita prima della fine dell’anno a causa della fame.

Si prevede infatti che la carestia possa estendersi a quattro Stati del Sud Sudan. Facendo così registrare un grave peggioramento rispetto allo scorso anno. Quando invece la carestia era stata dichiarata in un solo Stato. La percentuale di persone che, nel Paese, stanno facendo i conti con la fame è inoltre la più alta in assoluto negli ultimi dieci anni. In particolare nelle aree affette da continui conflitti come Jonglei, Upper Nile, Western Bahr El Ghazal e Unity.

Da quando il Sud Sudan, la più giovane nazione al mondo, ha raggiunto la propria indipendenza nel 2011. I conflitti non si sono mai arrestati e a sopportare le conseguenze più gravi di questa situazione, sottolinea Save the Children. Continuano a essere soprattutto i bambini. “L’accesso limitato alle organizzazioni umanitarie, unitamente alla riduzione dei fondi con il piano di risposta umanitaria per il Paese finanziato solo a metà, sta infatti rendendo molto difficile fornire assistenza ai bambini malnutriti. Uno scenario ulteriormente aggravato dalle violenze nei confronti degli operatori umanitari, per i quali il Sud Sudan rappresenta di gran lunga il posto più pericoloso al mondo, considerando che quasi un terzo di tutti gli attacchi nel 2017 sono avvenuti proprio in questo Paese”.

Sud Sudan, Save the Children: “Quasi il 50% della popolazione soffre di fame estrema”

Save the Children chiede che venga garantito con urgenza l’accesso umanitario per raggiungere i bambini che necessitano assistenza e che si possa una volta per tutte mettere fine al conflitto. Da questo punto di vista, l’accordo di pace firmato lo scorso settembre, se verrà attuato in modo efficace, potrebbe restituire a milioni di bambini sud-sudanesi la speranza di tornare a vivere al sicuro.

“I bambini malnutriti hanno un sistema immunitario molto debole. E hanno almeno 3 probabilità in più di morire a causa di malattie come colera o polmonite rispetto ai loro coetanei in salute. Se non saranno allocati fondi per garantire una pronta risposta umanitaria, la vita di molti bambini continuerà a essere fortemente a rischio”, afferma Deidre Keogh, direttrice di Save the Children in Sud Sudan.

Lanciata la campagna ‘Fino all’ultimo bambino’

Per contrastare la malnutrizione infantile in tutto il mondo, anche quest’anno Save the Children ha lanciato la campagna ‘Fino all’ultimo bambino’. Si può sostenere la campagna ‘Fino all’ultimo bambino’ attraverso il numero solidale 45533, attivo dal 15 ottobre al 14 novembre (è possibile donare 2 euro inviando un sms dal proprio cellulare oppure si possono donare 5 o 10 euro chiamando lo stesso numero da rete fissa con Tim, Wind Tre, Fastweb, Vodafone e Tiscali. Sempre da rete fissa è possibile donare 5 euro chiamando con TWT, Convergenze e PostMobile”.

Secondo il nuovo rapporto diffuso dall’organizzazione, dal titolo ‘Lontani dagli occhi, lontani dai cuori. Fuori dalle luci dei riflettori milioni di bambini continuano a morire di malnutrizione. A casa loro’, nel mondo, ogni giorno, 7.000 bambini sotto i cinque anni muoiono per cause legate alla malnutrizione. Cinque ogni minuto. Bambine e bambini che in Paesi colpiti da carestie e siccità, afflitti dalla povertà estrema o dilaniati da guerre e conflitti, continuano a essere privati di cibo adeguato, acqua pulita e cure mediche e perdono irrimediabilmente l’infanzia alla quale hanno diritto. Nelle zone di conflitto, in particolare, più di mezzo milione di minori sotto i 5 anni rischiano di morire entro la fine dell’anno per le conseguenze della malnutrizione, in media 1.600 al giorno.

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