Ambiente, Serracchiani: un delitto chiudere missione Italiasicura

“Il buon senso dice che quando qualcosa dimostra di funzionare non la si tocca, ma questo concetto banale non è arrivato a far presa nel Governo Conte e così si smantella la struttura di missione Italiasicura, che aveva lavorato bene contro il dissesto idrogeologico, male endemico del nostro Paese.

Foto Roberto Monaldo / LaPresse
Milano, 5 lug. (LaPresse) – “Il buon senso dice che quando qualcosa dimostra di funzionare non la si tocca, ma questo concetto banale non è arrivato a far presa nel Governo Conte e così si smantella la struttura di missione Italiasicura, che aveva lavorato bene contro il dissesto idrogeologico, male endemico del nostro Paese. Avendo ricoperto da presidente del Friuli Venezia Giulia la carica di Commissario straordinario al rischio idrogeologico ho potuto verificare l’utilità di un metodo di lavoro coordinato, puntuale ed efficace: miopia distruggere tutto questo”. Lo ha affermato la deputata del Pd Debora Serracchiani, commentando il decreto-legge dello scorso 2 luglio con cui sono trasferite al ministero dell’Ambiente e della Tutela del territorio e del mare le funzioni in materia di emergenza ambientale esercitate dalla Presidenza del Consiglio dei ministri, nonché i compiti in materia di contrasto al dissesto idrogeologico, di difesa e messa in sicurezza del suolo e di sviluppo delle infrastrutture idriche, cioè chiusura della struttura di missione Italiasicura.

ha concluso Serracchiani 

Per Serracchiani “l’attenzione che con Italiasicura avevamo cominciato a dare al territorio e alle sue fragilità, in un rapporto virtuoso tra Governo, Regioni ed Enti locali, meritava di essere conservata e anzi rafforzata. Il fatto che questa esperienza fosse nata con un governo di centrosinistra non può essere un motivo sufficiente per azzerarla, dato che anche Regioni di colore politico diverso hanno potuto apprezzarla”. “Inoltre gli ingenti investimenti pubblici hanno permesso concrete opportunità di lavoro qualificato – ha aggiunto la parlamentare – per imprese e i lavoratori del territorio: sarebbe un autentico delitto se venisse interrotta la continuità della programmazione, che per il 2015-2013 aveva individuato 9.420 opere per circa 28 miliardi di euro. L’esigenza di rastrellare tutte le risorse possibili da ogni angolo del bilancio non può giustificare la dispersione di risorse e competenze preziose”. “Al contrario, a partire dall’esperienza di Italiasicura, potrebbe partire un grande piano per la messa in sicurezza del territorio e dell’edificato, cominciando dal patrimonio pubblico, che costituirebbe  anche un innesco importante per il settore delle costruzioni”.

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