Ammazzato nel circolo mentre giocava a carte, la pista dei Mazzarella

Le prime indagini dopo il delitto del 57enne Salvatore Astuto

NAPOLI – Il giorno dopo è quello delle riflessioni. Sul tavolo ci sono alcuni elementi certi ed altri che sono invece in divenire. Accade sempre così quando si lavora su un omicidio e si cerca di ricostruire lo sfondo criminale in cui potrebbe essere incastonato. Quello di Salvatore Astuto è un delitto di camorra. Su questo non ci piove. Il 57enne era all’interno di di un circoletto in vico Fico al Mercato, un locale che assomiglia più a un basso che a un vero e proprio luogo di ricreazione. Non lontano da casa sua. In una zona in cui si sentiva al sicuro. O almeno così riteneva. I morti ammazzati parlano o, almeno, parla il modo con cui sono stati uccisi. L’omicidio di Salvatore Astuto racconta dell’impiego di un commando e di almeno uno specchiettista. Parla di un volume di fuoco, oltre venti proiettili, che potrebbe significare l’impiego di più armi. E racconta che chi è entrato in azione voleva dare un segnale forte. Del caso del delitto del circoletto si stanno occupando i carabinieri della compagnia Stella che hanno acquisito le telecamere di sorveglianza installate nella zona, ma hanno anche cercato eventuali testimoni dell’azione di fuoco. Tentativo inutile. Nessuno ha visto e, peggio, nessuno ha sentito. “Pensavo che fossero botti” ha affermato un residente. Una frase, questa, sentita più e più volte sulle scene del crimine. Tracciare un profilo dettagliato di Salvatore Astuto e ricostruire gli ultimi giorni della sua vita è la chiave per cercare una pista. Astuto aveva un passato nei Mazzarella, dovuto a una parentela acquisita poi decaduta. Era infatti il consuocero del boss Gennaro Mazzarella, fratello dei defunti Vincenzo e Ciro. Aveva precedenti per associazione di stampo mafioso, usura e ricettazione. Da alcune informative risultava un capo del settore dei cosiddetti magliari. Per gli inquirenti il movente che ha portato al delitto potrebbe essere di tipo economico. Era inserito nei Mazzarella, ma in passato. Poi ci sono stati degli avvicendamenti e rapporti d’affari con i Rinaldi, ai quali Astuto avrebbe pagato un mensile per continuare i propri affari in autonomia. Un elemento, questo, cristallizzato in alcuni verbali di collaboratori di giustizia. Qualcosa è mutato sul territorio. I Mazzarella hanno preso sempre più spazio e anche il controllo dei traffici. Gli investigatori, ma lo dicono a mezza bocca, guardano proprio in quella direzione. Si tratta di ipotesi da verificare, ma la pista più accreditata porta ai Mazzarella. Ci sarebbe stata anche una lite tra Astuto e alcuni malavitosi, ma anche questo è da verificare.

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