Roma, 17 lug. (LaPresse) – “Il fatto che la legge per l’istituzione della Commissione antimafia sia stata approvata alla Camera proprio oggi è una casualità felice. Ma anche prevedibile se si pensa al nostro modo di fare politica. Proprio oggi 31 arresti hanno decimato il clan Casamonica, mentre il vice premier Di Maio e il guardasigilli Bonafede sono sul campo a Gioia Tauro per incontrare l’imprenditore anti-racket Nino De Masi. Nel frattempo alla Camera siamo i protagonisti della costituzione di una Commissione antimafia che, nella XVIII legislatura, risulta aggiornata sul modo in cui opera la mafia nel 2018, a qualsiasi nazionalità essa appartenga”. Affermano i portavoce nazionali del MoVimento 5 Stelle.
concludono
“Nel contratto di governo abbiamo evidenziato quanto fosse importante potenziare gli strumenti normativi e amministrativi volti al contrasto della mafia. Coerentemente, abbiamo inserito nella nostra proposta di legge nuove ed efficaci misure. Monitoraggio sui temi che coinvolgono vittime di estorsione e usura e familiari delle vittime di mafia. Controllo sull’adeguatezza della normativa sulle infiltrazioni mafiose negli enti locali e sulla confisca di beni di appartenenza alle cosche. Analisi degli istituti e degli strumenti previsti dalla normativa per la lotta contro il terrorismo ai fini del contrasto delle mafie. Attività di approfondimento dello studio sulla matrice culturale e sociale del fenomeno mafioso a scopo preventivo; mappatura delle realtà attive e delle buone pratiche diffuse sul territorio in vista di una loro divulgazione. Grazie al lavoro sinergico tra la relatrice, i commissari di I e II commissione, la presidente Sarti e tutti gli uffici. Infine, la Commissione antimafia potrà, in occasione della formazione delle liste elettorali, accedere alle informazioni non coperte da segreto investigativo contenute nelle banche dati tenute preso le procure della Repubblica e le cancellerie dei tribunali. Perciò il nuovo compito in questo ambito è combattere la mentalità mafiosa con la promozione della legalità e con la sensibilizzazione dei consociati sul valore storico, istituzionale e sociale della lotta alle mafie. Dunque la mafia si affronta innanzitutto con la cultura e noi, come Stato, saremo presenti e in prima linea”.