Brexit, Blair chiede 2° referendum per rimediare al caos

"È una confusione totale". Così l'ex premier britannico laburista Tony Blair, quando durante un'intervista rilasciata ad AFP gli è stato chiesto cosa pensa della gestione della Brexit da parte del governo. "

Londra (Regno Unito), 17 lug. (LaPresse/AFP) – “È una confusione totale”. Così l’ex premier britannico laburista Tony Blair, quando durante un’intervista rilasciata ad AFP gli è stato chiesto cosa pensa della gestione della Brexit da parte del governo. Capo del governo dal 1997 al 2007, Blair mostra empatia per la premier Theresa May . Secondo lui sta provando a unire il partito dietro un piano per uscire dall’Ue, affermando che è “il lavoro meno invidiabile del mondo politico occidentale”. Ma per l’ex primo ministro, 65 anni, May deve ammettere che “non c’è via d’uscita” e indire un secondo referendum, con l’opzione di restare nell’Unione europea. “Dal momento che la Brexit è cominciata con un referendum, non può che terminare con un nuovo voto”, afferma Blair. “Mi oppongo alla Brexit in modo appassionato e credo ancora che possa essere cambiata”. Ha dichiarato Blair ad AFP negli uffici della sua organizzazione no-profit, l’Institute for Global Change.

intanto le campagne 

La campagna ufficiale per il voto a favore della Brexit, ‘Vote Leave’, è stata multata per aver violato la legge elettorale. Lo ha annunciato la Commissione elettorale, che ha fatto riferimento alla polizia. La Commissione elettorale “ha condotto un’indagine approfondita sulla spesa e le campagne di voto Leave e BeLeave” nell’ambito del referendum sull’opportunità o meno di restare nell’Unione Europea a giugno 2016 e “ha trovato prove sostanziali che i due gruppi stavano lavorando su un piano comune, pur non dichiarando il loro lavoro insieme e non rispettndo i limiti di spesa legali”.

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