Migranti, Scotto (Sel): subito una nuova Mare Nostrum europea

"La destabilizzazione della Libia ha prodotto oggettivamente effetti che sono stati deflagranti, ma oggi questa Europa impotente, attraversata da una epidemia di egoismo, sta sbagliando per la seconda volta."

Foto Fabio Cimaglia / LaPresse
Roma, 17 lug. (LaPresse) – “La destabilizzazione della Libia ha prodotto oggettivamente effetti che sono stati deflagranti, ma oggi questa Europa impotente, attraversata da una epidemia di egoismo, sta sbagliando per la seconda volta. E l’Italia con essa e più di essa sta rischiando di perdere l’anima. Dire, come fa Salvini, che la Libia rappresenta un ‘porto sicuro’ sembra una battuta degna del repertorio di un cabarettista. A meno che non consideri normale per un essere umano vivere nei campi lager, subire torture, essere stuprati o venduti. A meno che non pensi che i barconi siano delle navi da crociera, i migranti dei turisti alla ricerca del brivido dell’avventura, la Libia una moderna Las Vegas e la Guardia Costiera Libica un gruppo di generosi boy scout. Credo, tutto sommato di no. Persino lui deve conservare dentro di sè qualche goccia di umanità. Perché guardare quelle immagini smuoverebbe la coscienza persino di un elefante”. Così Arturo Scotto (Sel-LeU).

continua così

“L’Italia ha dato il meglio di sé nel 2013 quando, dopo la strage drammatica di Lampedusa con 368 morti in mare, decise che era arrivata l’ora di una reazione vera. E si inventò Mare Nostrum. Una missione guidata dalla Marina Militare che non serviva a presidiare una frontiera, ma a salvare vite umane. Ecco, oggi serve una nuova Mare Nostrum europea. Se non vogliamo che questa mattanza continui. Se a queste classi dirigenti italiane ed europee interessa il giudizio della storia, prima ancora che il giudizio degli elettori”, conclude Scotto.

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