Assegnata la scorta alla senatrice Liliana Segre

Il Prefetto ha deciso di assegnare la protezione a Liliana Segre dopo le minacce ricevute dalla senatrice a vita via web

Foto Fabio Cimaglia / LaPresse 05-06-2018 Roma Politica Senato. Voto di fiducia al Governo Conte Nella foto Liliana Segre Photo Fabio Cimaglia / LaPresse 05-06-2018 Roma (Italy)Politic Senate. Confidence vote for Conte government In the pic Liliana Segre

MILANO – La senatrice Liliana Segre vivrà sotto scorta. E’ quanto stabilito dal prefetto Renato Saccone in seguito alle minacce ricevute dalla Segre via web e allo striscione di Forza nuova esposto nel corso di un appuntamento pubblico a cui partecipava a Milano. La misura di protezione era da tempo in esame, ma è stata disposta solo nel pomeriggio di ieri durante il Comitato per la sicurezza e l’ordine pubblico con il prefetto Saccone e i vertici cittadini delle forze dell’ordine. La senatrice a vita, ex deportata ad Auschwitz, da oggi avrà due carabinieri che la accompagneranno in ogni suo spostamento.

Minacce via web

E’ di pochi giorni fa la notizia dell’indagine della Procura di Milano, aperta già nel 2018, per molestie, minacce e insulti arrivati via social alla senatrice. La notizia dell’inchiesta a carico di ignoti è circolata dopo la pubblicazione su ‘Repubblica’ del rapporto dell’Osservatorio antisemitismo che ha calcolato circa 200 insulti e minacce sui social network ricevuti in media, ogni giorno, dalla senatrice a vita. “Sono persone per cui avere pena e vanno curate. Sono una persona civile, non conosco altro linguaggio che quello”, aveva detto la Segre. Due giorni fa, invece, uno striscione di Forza Nuova è apparso poco prima che iniziasse l’incontro della senatrice con gli studenti del quartiere: “Sala ordina, l’antifa agisce. Il popolo subisce”. Parole che hanno scatenato reazioni del tutto opposte in Parlamento.

La commissione Segre

Una settimana fa con 151 voti favorevoli e 98 astensioni, il Senato ha approvato la mozione Segre sull’istituzione di una Commissione straordinaria per il contrasto ai fenomeni dell’intolleranza, del razzismo, dell’antisemitismo e dell’istigazione all’odio e alla violenza. Il centrosinistra ha duramente attaccato gli astenuti di FdI, Lega e Forza Italia. Tra le ragioni principali delle astensioni ci sarebbero le perplessità su alcuni contenuti del dispositivo, lesivi per i parlamentari del centrodestra, della libertà di espressione. Due giorni fa invece il Consiglio regionale della Lombardia ha respinto con 42 no e 30 sì la proposta del Pd di istituire una commissione consiliare speciale, sul modello di quella approvata in Senato su proposta della Segre.

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