Aumenti, la rivolta dei fornai

Aumenti, la rivolta dei fornai
Aumenti, la rivolta dei fornai

CASERTA – Bollette triplicate, prezzo delle materie prime alle stelle e difficoltà nel reperire gli imballaggi a causa della chiusura di numerose cartiere italiane: fornai e panettieri della provincia di Caserta alzano la voce, protestando contro gli aumenti e i rincari che rischiano di spegnere i forni.

Nella giornata di ieri imprenditori e lavoratori dell’Arte Bianca sono scesi in strada, a Napoli, per protestare in piazza Plebiscito. Una questione di vita o di morte per i forni di Terra di Lavoro.

“La situazione è nera – non usa mezzi termini Gennaro Santillo, fornaio – A partire dalla farina, che ormai è arrivata a un prezzo doppio rispetto a prima. Gli aumenti hanno colpito tutto: non solo metano ed elettricità. Anche carta e plastica per gli imballaggi. Ci sono poi le materie prime, come pomodoro e mozzarella. Ciò che ci spaventa, però, è il prezzo dell’energia. Gli aumenti sono iniziati già a settembre, con la farina e gli altri ingredienti. Si stanno accumulando problemi su problemi. Se la situazione continua ad andare avanti così, senza che si intervenga, succederà un vero e proprio disastro”. Gli aumenti colpiscono tutti e per molti si stanno rivelando schiaccianti. “Stiamo vedendo dei rincari esagerati – sono le parole di Aniello Ventrone de Le Delizie del Pane di Maddaloni – Ormai è diventato persino difficile coprire le spese. I margini di guadagno, che erano già ridotti, sono precipitati al minimo. Tra gas, materie prime e imballaggi non si riesce ad andare avanti. Perché gli aumenti colpiscono ogni parte della produzione, dalla preparazione fino alla vendita. Purtroppo i cittadini hanno sempre gli stessi stipendi. Considerando poi che già molte famiglie sono in difficoltà non possiamo aumentare troppo i prezzi. Non vedo una via d’uscita. Il governo deve intervenire, in fretta, altrimenti a novembre sarà troppo tardi per fare qualsiasi cosa”. Le prospettive per l’imminente autunno non sono buone. “Stiamo attraversando un periodo critico – dichiara Elviro Pascarella di Tradizione e Gusto – E’ una fase molto delicata, iniziata a novembre. E’ iniziato con gli aumenti sulle materie, come la farina ed oggi è diventato insostenibile. Il problema principale riguarda le spese per mantenere le strutture. Ormai vediamo aumenti giornalieri, che creano una condizione di instabilità nel mercato. E’ problematica la situazione della carta per imballaggi. Diversi fornitori hanno già annunciato che dovranno sospendere gli approvvigionamenti a causa della chiusura di diverse cartiere italiane, sempre a causa degli aumenti sull’energia. Come imprenditori stiamo facendo di tutto per non aumentare i prezzi ai clienti. Faremo tutto il possibile per non andare a creare un peso sociale sulle spalle delle famiglie”. Oggi, in strada, monta la ‘rivolta dei forni’. “Oggi siamo scesi in piazza del Plebiscito a Napoli – sono le parole di Salvatore Savinelli, presidente Assopanificatori Confesercenti Caserta – con Domenico Filosa della Unipan Napoli, per chiedere interventi contro il caro energia, che sta mettendo in ginocchio l’intero settore. C’è bisogno di fare qualcosa e non molto tempo per farlo. Se però non ci sarà un riscontro da parte delle istituzioni siamo pronti a portare la protesta fino a Roma”.

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