Australian Open, Berrettini si arrende contro Nadal: “Devo migliorare”

Due set da dimenticare, poi la reazione, infine la resa al grande campione a caccia del record assoluto di Slam.

Matteo Berrettini (Lp - Photo by CARMEN JASPERSEN / AFP)

TORINO – Due set da dimenticare, poi la reazione, infine la resa al grande campione a caccia del record assoluto di Slam. Matteo Berrettini non riesce nell’impresa di centrare un’altra finale in un Major dopo Wimbledon e si arrende in quasi tre ore di gioco alla determinazione e maggiore esperienza di un intramontabile Rafa Nadal. Il fuoriclasse spagnolo si contenderà domenica il trofeo contro Daniil Medvedev, che tra una lite e l’altra con il giudice di sedia si è sbarazzato in quattro set di Stefanos Tsitsipas, giustiziere di Jannik Sinner ai quarti. Il russo, numero due del seeding, aspira al secondo Slam e alla vetta del ranking Atp a scapito di Novak Djokovic, assente a Melbourne dopo la lunga telenovela legata alle sue posizioni novax.

L’azzurro, il primo di sempre a spingersi fino al penultimo atto dell’Happy Slam, si è arreso in quattro set (6-3, 6-2, 3-6, 6-3) pagando a caro prezzo un approccio al match complicato. Il giocatore romano ha ceduto la battuta già nel secondo game, indirizzando subito il primo set (6-3). Lo stesso copione si è ripetuto nel secondo parziale: break immediato di Rafa, che ha tenuto il servizio e poi allungato sul 3-0 con l’ennesimo break (6-2). In avvio di terzo set Berrettini è riuscito a reagire e a essere più incisivo nei propri turni di servizio, Nadal è calato un po’, commettendo diversi errori, e nel settimo gioco l’azzurro ha tenuto per la prima volta nel match un turno di servizio senza concedere nemmeno un ‘quindici’. Nel game successivo Matteo si è procurato tutte insieme le prime tre palle-break dell’incontro e sulla seconda, con un vincente di diritto, ha strappato per la prima volta il servizio allo spagnolo salendo 5-3, per poi chiudere 6-3, con un parziale di 12 punti ad 1. Nel quarto equilibrato set, con entrambi i duellanti bravi a tenere il servizio, a far la differenza è stato il break dello spagnolo sul punteggio di 4-3, che ha permesso a Nadal di salire 5-3 e poi chiudere la partita al primo match point (6-3).

All’azzurro non sono bastati 14 ace contro due doppi falli (5 contro 2 per lo spagnolo) ed il 67% di prime in campo con il 74% dei punti conquistati anche perché ha pagato dazio con la seconda, con la quale ha vinto solo il 44% dei punti. Mentre Nadal ha messo il 69% di prime con il 73% dei punti ottenuti ma anche il 63% dei punti conquistati con la seconda. Berrettini ha strappato la battuta allo spagnolo nell’unico game (l’ottavo del secondo set) in cui quest’ultimo ha concesso palle-break mentre ha ceduto la sua quattro volte. Il romano ha messo a segno più vincenti, 38 contro 28, ma ha commesso anche molti più gratuiti, 39 contro 19. “Ho vissuto un bel viaggio, anche se non è finito come avrei voluto. Sono deluso dal risultato di questa semifinale, mi aspettavo di più da me stesso, ma è stato un match difficile, in particolare sotto il profilo fisico. Devo imparare da questo incontro e da questo torneo, devo continuare a migliorare”, ha evidenziato il giocatore romano, che da lunedì guadagnerà una posizione nel ranking salendo al numero 6 al mondo. “Non ho cominciato come avrei voluto, per tante ragioni. Forse il fatto di essere in semifinale, contro Nadal, sul campo centrale, ha inciso. Poi ho avuto una bella reazione – ha proseguito Berrettini analizzando la partita – Mi sono detto ‘reagisci da campione’, e di questo sono orgoglioso: ho giocato bene nel terzo e nel quarto set e credo che in quel momento il match sia anche diventato piacevole da vedere. Ma il punto è che contro uno come Rafa non puoi giocare due set come quelli che ho giocato io all’inizio. Nemmeno se fossi entrato con l’attitudine del terzo set sarei stato sicuro di poterla vincere, ma l’atteggiamento nei primi due non è stato positivo”. Ed è proprio da lì che l’allievo di Vincenzo Santopadre dovrà ripartire per alzare ulteriormente l’asticella.

LaPresse

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome