Autismo, 18enne ‘cacciato’ dal centro

Il padre: “Mio figlio verrà mandato via a causa della legge regionale”

Nel riquadro, il padre del 18enne

CASERTA – “Per colpa di un ordine calato dall’alto mio figlio verrà allontanato dai luoghi a lui familiari, nonostante viva in una condizione di fragilità, trasferito come un pacco postale, mentre la nostra famiglia vive con il timore che arrivi quel giorno” è questa la denuncia di Giuseppe Stellato, padre di un giovane affetto da una grave forma di disturbo dello spettro autistico che, a causa della legge regionale sull’autismo, verrà trasferito presto al di fuori del centro riabilitativo in cui si trova.

Un fulmine a ciel sereno

Secondo le direttive della Sanità campana, come racconta il genitore, al raggiungimento della maggiore età i ragazzi che soffrono di autismo si ritrovano ‘trasferiti’ ad un altro settore di competenza. Se fino ai 18 anni infatti seguono i trattamenti e le cure previste per la ‘riabilitazione’ diventati maggiorenni i pazienti vengono presi in cura dal settore di ‘igiene mentale’. Non soltanto un drastico cambiamento, sia nel trattamento del paziente che nelle terapie previste. Un fulmine a ciel sereno per l’intera famiglia, a cui viene a mancare il terreno sotto i piedi, mentre gli viene tolta ogni garanzia sul futuro del giovane. Una decisione calata dall’alto: vostro figlio dovrà allontanarsi dalla struttura presso cui si trova, il Centro Oasi di Castel Campagnano, per poi venire affidato a una nuova cooperativa. Una breve proroga, appena pochi mesi, poi a gennaio si ripresenterà il problema. La ‘cacciata’ è soltanto rimandata, il dramma soltanto posticipato.

La rabbia del padre

“Mio figlio non è un pacco postale ma un soggetto fragile, che verrà strappato dagli ambienti a lui familiari – tristezza e rabbia nelle parole del padre – Soltanto due mesi di proroga per trovare una nuova struttura, poi saremo punto a capo. Mio figlio si trova lì, con i suoi spazi e nell’ambiente che conosce. Per lui sarebbe difficoltoso e traumatico doversi spostare in un ambiente nuovo. Stanno creando un problema insormontabile, non soltanto per lui. Tutti quanti stiamo soffrendo, siamo una famiglia che è stata gettata nella tempesta. Anche mia moglie sta male e viviamo ormai con la costante paura del giorno in cui nostro figlio verrà trasferito. Abbiamo contattato tutti, compresa la Asl e il distretto 21, oltre a coinvolgere un avvocato. E’ un’ingiustizia e una discriminazione”.

Disagi per migliaia di famiglie

Le norme della regione Campania stanno creando problemi e disagi a migliaia di famiglie. Il passaggio alla maggiore età, tra le altre cose, riduce drasticamente le ore di terapia a disposizione dei pazienti. Associazioni e genitori sono scesi in piazza, in più occasioni, per protestare contro le delibere regionali. Disagi fortissimi per le famiglie di chi soffre di disturbi dello spettro autistico, a tutti gli effetti ‘malati di serie b’. Le soluzioni che vengono proposte alla famiglia, però, non sono per loro soddisfacenti. “I centri ci sono ma ci è stato detto che non hanno a disposizione il personale specializzato adeguato – conclude Stellato – Ci hanno proposto addirittura di trasferirlo fuori regione, lontano da noi. Una soluzione inaccettabile. Purtroppo i vari enti stanno giocando al gioco dello scaricabarile della responsabilità. A pagare è soltanto nostro figlio, a causa di una decisione imposta dall’alto, che non tiene conto dei bisogni dei pazienti e delle loro famiglie. Mio figlio è un essere umano, un soggetto fragile e non un pacco postale”.
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