Londra (Regno Unito), 7 set. (LaPresse/AFP) – Sarebbero riusciti a entrare nel Regno Unito fingendosi degli imprenditori i due membri dell’intelligence militare russa accusati dal governo di Londra di avere avvelenato il 3 marzo scorso l’ex spia russa Sergey Skripal e la figlia Yulia a Salisbury con l’agente nervino Novichok. Lo riferisce il Daily Telegraph, secondo cui i due si sarebbero rivolti al consolato britannico a San Pietroburgo. Dunque presentando a sostegno della loro identità di uomini d’affari carte di credito e conti correnti fasulli. I due avrebbero dato i nomi falsi Alexander Petrov e Ruslan Boshirov, ma le autorità sono a conoscenza delle vere identità e hanno emesso un mandato d’arresto a loro carico. L’accusa è di tentato omicidio.
le reazioni
Secondo il governo britannico, l’operazione avrebbe ricevuto il via libera dal Cremlino e ritiene Vladimir Putin responsabile per l’attacco, tesi fermamente negata da Mosca. Anche gli Usa, Canada, Francia e Germania hanno appoggiato la tesi dell’avvelenamento da parte dei due agenti russi. L’ambasciatrice statunitense presso l’Onu, Nikki Haley, ha dichiarato che chiunque dovrebbe “rabbrividire” per l’accaduto. L’ambasciatore russo alle Nazioni unite Vassily Nebenzia, dal canto suo, ha invece accusato Londra di diffondere “le stesse ripetute bugie” e di aver presentato “un cocktail mendace e infondato di fatti”, dichiarando che “la federazione russa respinge tutte le accuse infondate sul proprio coinvolgimento”. Dopo l’attacco, Londra ha espulso decine di diplomatici russi mentre gli Stati Uniti hanno successivamente introdotto sanzioni nei confronti di Mosca.