Bagnasco: “Musei aperti e messe vietate è un atto grave contro la Chiesa”

Lo scetticismo del cardinale

MILANO – Nel decreto per la fase 2 c’è stata una “disparità di trattamento inaccettabile”. E i cristiani che hanno già “sopportato il doloroso sacrificio” dell’assenza dei funerali, meriterebbero “una maggiore attenzione”. Lo dice il cardinale Angelo Bagnasco, presidente dei vescovi europei, intervistato dalla Stampa. Dal governo, aggiunge, “ci aspettiamo il superamento della Chiesa virtuale, che non può sostituire la Chiesa reale fatta di presenza fisica”. “Se fosse voluta, cioè una ‘violazione della libertà di culto’, la cosa sarebbe gravissima.

Basta ricordare il dettato della Costituzione: ‘Lo Stato e la Chiesa cattolica, ciascuno nel proprio ordine, sono indipendenti e sovrani’, affermazione ripresa e specificata dal Concordato. Sarebbe non solo un atto indebito, ma anche controproducente”. C’è stata, sottolinea il cardinale, una disparità di trattamento, ad esempio con i musei. “Capisco e condivido l’impegno a far ripartire la macchina del lavoro. Ma con tutto l’apprezzamento per l’arte e gli splendidi musei del nostro Paese, mi pare che l’attenzione al bisogno-diritto di poter nutrire la fede debba essere non solo riconosciuta, ma non ostacolata oltre misura”.

(LaPresse)

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