Ballottaggi, a Parma testa a testa Guerra-Vignali: sfida su debito e sicurezza

A poche ore dal secondo turno delle amministrative, Michele Guerra e Pietro Vignali, i due candidati alla poltrona di sindaco di Parma, provano a giocare le carte giuste per raccogliere gli ultimi consensi possibili, confrontandosi su sicurezza, degrado e debito.

Foto Elisa Contini/LaPresse11-06-2017 Parma - ItaliaPoliticaElezioni amministrative a Parma, i candidati al votoNella foto: le urne

PARMA – A poche ore dal secondo turno delle amministrative, Michele Guerra e Pietro Vignali, i due candidati alla poltrona di sindaco di Parma, provano a giocare le carte giuste per raccogliere gli ultimi consensi possibili, confrontandosi su sicurezza, degrado e debito. Il 12 giugno, il risultato poneva in netto vantaggio Guerra, sostenuto dalla coalizione di centrosinistra, costituita dal Partito democratico, Effetto Parma (l’associazione di cui è presidente il sindaco uscente, Federico Pizzarotti), Onda progressista, la lista Michele Guerra sindaco, il Cantiere riformista e Parma la sinistra coraggiosa. L’ex assessore alla Cultura della giunta di Federico Pizzarotti, infatti, con 32.567 preferenze arrivava al 44,18%, lasciandosi alle spalle Vignali (con 15.666 preferenze, pari al 22,25%) candidato per il centrodestra e sostenuto da Forza Italia, Lega, lista Vignali sindaco, Sicurezza e decoro e da Ambiente e salute, che fu primo cittadino di Parma dal 2007 al 2011, anno delle sue dimissioni rassegnate dopo una serie di accuse e di arresti per corruzione che colpirono alcuni funzionari comunali. Vignali, che ha scelto di ripresentarsi a 10 anni dal commissariamento del Comune e dopo la sua riabilitazione, nel marzo 2020, ottenuta dal tribunale di Bologna, il giorno seguente il primo risultato elettorale, per il ballottaggio, ha promesso (e dato) battaglia all’avversario. Nelle due settimane che hanno separato il primo dal secondo voto, Guerra e Vignali si sono “scontrati” sul terreno politico e mercoledì sera si sono confrontati, pubblicamente, in un dibattito televisivo su 12 Tv Parma, rimasto in forse fino all’ultimo, anche perché previsto all’aperto, nella centralissima piazza Garibaldi. Durante il confronto, i due sfidanti hanno affrontato le questioni legate alla sicurezza, al debito, alla cultura, all’ambiente e ai rifiuti.

“Ho continuato a girare i quartieri, come al primo turno – ha commentato Vignali -. Ho percepito delusione per la mancanza di ascolto e preoccupazione per lo stato di degrado in cui versa la città”. Per Guerra, invece, il ballottaggio ha rappresentato “un secondo tempo in cui si riparte da capo” e, anche se consapevole del proprio vantaggio, ha sottolineato la volontà di aver “detto no alla politica delle urla”. Tra i temi “caldi” emersi durante il dibattito (ma non solo), c’è stato quello del debito. “L’indebitamento pro capite era di 883 euro per abitante, mentre la media nazionale era di 1.235 euro per abitante – ha detto il candidato di centrodestra -. Eravamo 56esimi per indebitamento pro capite e in cassa avevamo 56 milioni di euro, a cui aggiungere i 71 milioni portati quando ho fermato la metropolitana: l’attivo superava il passivo di 630 milioni”. Replicando a Vignali, Guerra ha ribadito il “peso” (politico ed economico) di quel debito, visti “i pressing delle banche, dei fornitori che volevano essere pagati e le ingiunzioni”, e ha concluso: “Dire che il debito è una favola non rende giustizia a chi ha dovuto lavorare al suo recupero effettivo (uno studio dell’università fissava in 807 milioni di euro il debito del Comune)”.

In ogni caso, se dovesse essere riconfermato il risultato del primo turno, quindi con la vittoria per il candidato del centrosinistra, la maggioranza, in Consiglio comunale sarebbe composta dal Partito democratico (con 12 consiglieri), Effetto Parma (4), lista Guerra sindaco (3), Parma la sinistra coraggiosa (1), mentre tra i banchi della minoranza siederebbero, oltre all’avversario diretto del centrodestra, 4 esponenti della lista Vignali sindaco, 1 della la Lega, Dario Costi (il candidato sindaco calendiano arrivato terzo), 1 di Civiltà parmigiana, 1 di Ora con Dario Costi, Priamo Bocchi (che ha corso per la carica di primo cittadino in solitaria per Fratelli d’Italia), 1 per Fratelli d’Italia e 1 per Europa Verde. Se, invece, dovesse vincere Vignali, la maggioranza vedrebbe in maggioranza 14 consiglieri della lista Vignali sindaco, 4 della Lega e 2 di Forza Italia, mentre la minoranza registrerebbe la presenza di Michele Guerra, 5 consiglie ri del Pd, 2 di Effetto Parma, 1 della lista Guerra sindaco, Costi, 1 di Ora con Dario Costi e Bocchi (per Fratelli d’Italia).

di Giovanna Pavesi

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