Bankitalia: “I problemi non si riducono con maggiore debito”

"Il problema non si risolve inducendo lo Stato a indebitarsi. Lo Stato può far molto in questo campo spendendo meglio e fissando norme che incentivino l'efficienza"

ROMA (AWE/LaPresse) – Bankitalia: “I problemi non si riducono con maggiore debito”. “Il problema non si risolve inducendo lo Stato a indebitarsi. Lo Stato può far molto in questo campo spendendo meglio e fissando norme che incentivino l’efficienza”. Così il direttore generale di Bankitalia Salvatore Rossi in una lectio magistralis tenuta all’università Ca’ Foscari di Venezia.

Bankitalia, le dichiarazioni del direttore generale Salvatore Rossi

“La questione principale dell’economia italiana è che, quando si produce qualcosa (un macchinario industriale, un parere legale, una lezione di storia), non lo si fa in modo abbastanza efficiente. In altri termini si sprecano risorse e per raggiungere una data qualità si pagano costi maggiori”, sottolinea Rossi. “In media l’economia italiana soffre di uno svantaggio competitivo e di un difetto di crescita rispetto ad altre. Da almeno vent’anni. L’Italia sa fare un sacco di cose, ma le fa, in complesso, meno e peggio di quanto potrebbe”, continua. “Anche da questo deriva la crescente e diffusa preoccupazione per le disuguaglianze in Italia.

Un’economia che cresce poco per un periodo così lungo, dove i redditi familiari sono in termini pro capite sui livelli della fine degli anni Ottanta, è un’economia che offre poche opportunità ai suoi cittadini, soprattutto a quelli più giovani. Non sorprende che due terzi dei giovani tra i 18 e i 34 anni si attendano che chi oggi studia o inizia a lavorare occuperà in futuro una posizione sociale ed economica peggiore di quella della generazione che li ha preceduti Se volessimo affrontare la questione dal lato dell’equità sociale (e sbaglieremmo a separare questa dall’efficienza produttiva: prima bisogna far crescere la torta e poi pensare a come tagliarla) ancora una volta non è con maggiori debiti che si risolve il problema, ma tutt’al più ripartendo diversamente le tasse fra chi ha di più e chi ha di meno e migliorando la capacità perequativa di molti trasferimenti pubblici”, sottolinea Rossi.

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