Bari: traffico di droga, sequestrati beni per 1 milione su richiesta della Dda

Il patrimonio è riconducibile a Giuseppe Di Cosimo

Foto Michele Nucci/LaPresse 27 Aprile 2021 Bologna, Italia - generiche archivio - nella foto: Controlli di routine e pattuglia Carabinieri in centro storico Photo Michele Nucci/LaPresse - Bologna, Italy April 27, 2021 - generic image archive - Carabinieri routine checks and patrol in the historic center

BARI – Beni per un valore complessivo di un milione di euro sono stati sequestrati dai carabinieri del Nucleo investigativo del comando provinciale di Bari in esecuzione di un decreto di prevenzione, finalizzato alla confisca emesso dal tribunale barese su richiesta della Dda. Il patrimonio, stando a quanto reso noto oggi dai carabinieri, è riconducibile a Giuseppe Di Cosimo, 66 anni, già condannato con l’accusa di associazione del delinquere finalizzata al traffico di droga, contrabbando di sigarette, furto e ricettazione.

“Di Cosimo, considerato figura di spicco nel panorama criminale del quartiere Madonnella, sarebbe riuscito nel tempo ad accumulare un ingente patrimonio, mobiliare e immobiliare, in parte reinvestito nel Garage Carulli, formalmente intestato alla figlia, ma che, di fatto, sarebbe gestito in prima persona”, spiegano gli investigatori in una nota. Oltre che dall’autorimessa, sono stati sequestrati diversi rapporti finanziari, auto e da una villa a Torre a Mare (Bari).

“I militari hanno posto al vaglio dell’Autorità Giudiziaria un corposo quadro indiziario in ordine all’illecita provenienza della ricchezza di Di Cosimo, accumulata nel corso di oltre un ventennio e che costituirebbe il compendio dei suoi traffici illeciti”, prosegue la nota.

“La villa di Torre a Mare, che da sola ha un valore stimato di circa 300mila euro, è risultata formalmente intestata a un soggetto che sarebbe stato, in passato, affiliato all’associazione per delinquere capeggiata da Di Cosimo, deceduto nel 2013. Poi, dopo la morte dell’uomo, era comparso un testamento olografo con il quale l’immobile veniva donato alla figlia di Di Cosimo”, spiegano i carabinieri di Bari. “La lotta alle mafie, e più in generale ad ogni forma di criminalità organizzata, va condotta su più fronti. Alle tradizionali azioni di contrasto devono necessariamente affiancarsi qualificate attività di analisi dei flussi economici che alimentano questi sodalizi”, concludono.

(LaPresse)

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