Berlusconi e Forza Italia ora contano ancora di più

Pool / LaPresse in foto Silvio Berlusconi

Il risultato dell’Umbria sta condizionando, come era prevedibile, il dibattito politico nel Paese in queste ore, consentendo di allungare lo sguardo anche verso le altre regioni, specie quelle del Sud, che presto andranno al voto. La marcia del centrodestra sembra proseguire senza sosta, così come quella della Lega e di Fratelli d’Italia, che confermano il trend delle Europee (come nel caso di Salvini) o lo migliorano addirittura (leggasi Meloni). Ma in tutto questo è lecito porsi un interrogativo: il ruolo di Forza Italia e di Silvio Berlusconi qual è? Di certo, chi crede che il Cavaliere sia marginale rispetto all’attuale composizione e successo del centrodestra è miope o in malafede. Non c’è una terza via. Volendo lasciar cadere, allora, le voci dei malevoli, che aumentano ad ogni consultazione e neanche meritano considerazione, bene sarebbe invece approfondire l’errore che commettono commentatori e personale politico a pieno titolo annoverabili tra i miopi. Appare infatti evidente, cristallino, lapalissiano l’attuale ruolo di Silvio Berlusconi in Europa e, con esso, l’ancoraggio liberale, popolare, appunto europeista, che il nostro presidente incarna e rappresenta dentro il centrodestra, con un respiro che si sta pian piano di nuovo ampliando grazie proprio al lavorìo del Cavaliere a Strasburgo.

Questo è un dato che una coalizione che voglia dirsi di governo non può sottovalutare. C’è stato un momento di sbandamento anche nel centrodestra, bisogna ammetterlo, con una corrispondenza d’amorosi sensi con l’anima più sovranista della Ue, ma un paese con i piedi ben saldi nell’atlantismo non poteva che tornare sulla strada maestra, al PPE e al nucleo popolare e liberale dell’Europa. E in questo la posizione di Matteo Salvini, meno oltranzista, più mite e conciliante non è certo frutto del caso ma di una chirurgica operazione di moral suasion del Cavaliere.

Ecco perché la centralità del ruolo di Berlusconi fuori dall’Italia ma dentro il centrodestra appare così evidente. I rapporti politici, e anche personali, del nostro presidente con i maggiori leader europei sono risalenti nel tempo e ben consolidati. Un’alleanza che abbia l’obiettivo di governare il Paese non può ignorare trascorsi di questo tipo e relazioni sovranazionali di tale portata. Così come non può ignorare le ragioni di un Sud virtuoso che in una logica pienamente europea e con una governance performante può soltanto crescere e migliorare, facendo compiere passi in avanti a tutto il Paese. Il peso specifico di Silvio Berlusconi in un siffatto contesto appare dunque oltremodo evidente, quasi scontato. Si tratta di un peso, però, che non va considerato soltanto nell’ottica della riconquista di Palazzo Chigi e per un futuro impegno oltre i confini nazionali del centrodestra. La posizione del Cavaliere rappresenta un elemento di discrimine e strategicamente decisivo anche per chiudere il cerchio delle Regionali, in quei territori dove già si è vinto – e che ora meritano un assetto di governo stabile e fattivo – così come in quelle regioni dove si può vincere nei prossimi mesi. Si pensi alla Calabria ma soprattutto alla Campania dove Forza Italia esprime una pattuglia di parlamentari numericamente rappresentativa e qualitativamente importante.

In vista della conquista di Palazzo Santa Lucia, obiettivo ora riconosciuto alla portata di questo centrodestra anche da eminenti commentatori ed osservatori nazionali, il ruolo di Silvio Berlusconi e di Forza Italia risulta e risulterà determinante. Ciò al di là dei facili entusiasmi anche di una parte di classe dirigente della stessa coalizione che probabilmente dimentica che il radicamento e la fedeltà ai valori liberali, riformisti e anche socialisti e socialdemocratici degli esponenti di Forza Italia alla lunga sui territori ha sempre pagato e continuerà a pagare. Quanti sindaci, consiglieri comunali, presidenti di provincia, amministratori locali sono espressione diretta di Fi in Campania? Tanti. Sicuramente più di quanti ne siano quelli di Lega o Fratelli d’Italia. Ciò significa che al di là delle mode e delle tendenze social, che pure servono e potenziano l’azione di comunicazione di un partito e di una alleanza che si presenta a tutti gli effetti politica e con radici storiche ben consolidate nel tempo, poi ciò che conta è l’azione politica delle persone che rappresentano Forza Italia ogni giorno dinanzi ai problemi delle comunità e alle istanze che queste stesse sottopongono alla classe dirigente del partito. Il partito oggi con più storia nel Sud del Paese.

La domanda che ci siamo posti all’inizio, quindi, ha una sola risposta. Che ruolo ha Forza Italia nel centrodestra? Il ruolo di protagonista delle dinamiche europee che Silvio Berlusconi con la sua plebiscitaria elezione al Parlamento di Strasburgo ha saputo costruirsi in questi anni e, insieme ad esso, il peso specifico sui territori del Meridione e della Campania da parte della vivace, orgogliosa, lungimirante comunità azzurra.Per dirla in breve, Silvio Berlusconi e Forza Italia ora contano anche di più.

Ermanno Russo
Consigliere regionale di Forza Italia e Vicepresidente del Consiglio

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