Boom boom Victor, tris del Napoli a Frosinone

FROSINONE – Con lo scudetto sul petto, il Napoli ricomincia da Victor Osimhen, il giocatore dominante. La prima doppietta stagionale del nigeriano consente ai campioni d’Italia di bagnare l’esordio con lo scudetto sul petto e archiviare la pratica Frosinone. Il 3-1 finale è figlio delle certezze che Rudi Garcia ha ereditato da Luciano Spalletti: automatismi perfetti sulla fascia destra, l’attacco devastante alla profondità del nigeriano.

Vince il vecchio Napoli

In definitiva, è il vecchio Napoli a vincere allo Stirpe visto che i due esperimenti del nuovo allenatore non vanno a buon fine. Dopo un avvio baldanzoso Cajuste, lanciato nella mischia dal 1’, commette un fallo ingenuo su Baez che provoca il rigore del momentaneo vantaggio del Frosinone, siglato dal dischetto da Harroui. In debito di ossigeno, lo svedese finisce per perdersi e Rudi all’intervallo lo sostituisce con Anguissa. Non convince poi Raspadori schierato a sinistra nel tridente: anche in occasione del gol che gli annullano nel primo tempo sull’1-1, Jack si accentra, una cosa che gli viene naturale essendo, di fatto, una seconda punta. Resta, però, il fatto che il Napoli ha vinto. E non è poco, perchè il Frosinone garibaldino di Di Francesco ha segnato un gol, sfiorato un altro sull’1-1 nel primo tempo e centrato, nella ripresa, un incrocio dei pali.

Osimhen scatenato

In uno Stirpe ribollente per il tifo e la temperatura, stadio che si fa fatica a pensare ospiti la Serie A, il Napoli ha sbuffato, sofferto soprattutto in una difesa in cui la partenza di Kim pesa ma ha poi imposto la sua classe. Quella di uno scatenato Osimhen, che si conferma il fattore decisvo, ma anche quella della catena di destra, che funziona a meraviglia. Brilla capitan Di Lorenzo, già in condizione rispetto alla media precaria dei suoi compagni, che Garcia schiera più avanzato rispetto ad Olivera a sinistra, lasciandolo libero di giocare quasi come rifinitore aggiunto. Non è un caso che le cose migliori le combinino lui e Politano, che firma il gol del pareggio e si dimostra prezioso e ispirato. La missione è compiuta.
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