Boom di visite nonostante il Green Pass. Casucci: “Premiati dal turismo di qualità”

La certificazione verde obbligatoria non scoraggia gli utenti: migliaia in fila presso i principali siti culturali della Campania

NAPOLI – Lunghe file per entrare nei principali luoghi di cultura e tanto, tanto entusiasmo nonostante le temperature roventi di agosto: che bello il segnale arrivato questo fine settimana dalla Campania, regione che rimette la cultura al centro delle esigenze e degli interessi dei cittadini. L’introduzione del Green Pass, la certificazione verde dal 6 agosto obbligatoria per accedere nei musei e nei luoghi di interesse turistico, non ha scoraggiato i visitatori, ma sembra, al contrario, aver motivato ancora di più il turista.
Boom di presenze al Parco Archeologico di Pompei, così come molto frequentato è stato quello di Ercolano. File anche alla Reggia di Caserta e nei principali musei di Napoli. Abbiamo chiesto all’assessore regionale alla Cultura, Felice Casucci, di leggere e interpretare questa grandiosa risposta culturale della Campania.

Assessore, quello registrato durante il fine settimana è senz’altro un grande risultato raggiunto dalla nostra Regione.

Decisamente: la conseguenza di una cosa che diciamo da tempo, sin dall’inizio del 2021. E cioè che non ci sarebbe stato e non ci sarà più un turismo che prescinde dai dati della sicurezza sanitaria. Questo tema ripensa al turismo in termini di finalizzazione e disponibilità, che trova nelle regole una nuova ragion d’essere. Solo chi come noi, che possiede valori culturali radicati, da questa situazione esce avvantaggiato.

Non un turismo di massa, ma un turismo selezionato.

Il turismo di massa, quello della confusione, premia tutti quei luoghi in possesso di quelli che si possono definire ‘attrattori momentanei’. I nostri sono invece attrattori culturali di straordinario valore non solo locale, ma anzi di rilievo mondiale. Il tipo di turismo dunque che esiste nella nostra Regione è selettivo, nel senso che avviene una selezione di tipo qualitativo, ed è quindi un turismo fondato su elementi caratterizzanti propri e radicati nella nostra cultura come sono appunto i nostri attrattori. Un turismo che, in buona sostanza, ci premia. Dalle regole, secondo il mio parere, possiamo uscirne fuori rafforzati, e non indeboliti.

Il dato che registra un boom di presenze di visitatori dunque non la stupisce?

No, non mi stupisce per nulla. Credo che faremmo meglio a non rincorrere il risultato del momento, ma a capire che il turismo è un’attività strategica, nel senso che funziona appunto tramite una precisa strategia. Saremo soggetti che porteranno avanti con successo l’attività turistica solo se non pensiamo più al turismo come a un’accoglienza indiscriminata e massiva senza alcuna selezione, finalizzazione né criteri. In questo modo non faremmo altro che metterci sullo stesso livello di turismi di altre regioni e nazioni che non hanno le nostre medesime caratteristiche.

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