Borsa, Piazza Affari rimbalza: ruggito dei titoli oil

Le aziende hanno risentito della spinta del nuovo rialzo delle quotazioni del petrolio

MILANO (AWE/Finanza.com) – Giornata altalenante per Piazza Affari, il cui umore è stato ancora una volta cadenzato dall’andamento dello spread. I titoli di stato italiani hanno continuato a soffrire con spread arrivato a 315 punti base, sui massimi da inizio aprile 2014. Per poi ripiegare verso la chiusura sotto i 300. La discesa del differenziale ha consentito al listino di rifiatare, come testimonia il +1,06% a 20.062,25 punti con cui ha chiuso il Ftse Mib, miglior performer europeo di giornata.

Il rialzo dei titoli oil, protagonisti del mercato

Grandi protagoniste dell’azionario sono state comunque le aziende dell’oil, sotto la spinta del nuovo rialzo delle quotazioni del petrolio, col Brent che a un’ora circa dalla chiusura delle contrattazioni milanesi prezza 84,64 dollari al barile. In questo quadro, i primi tre titoli dell’indice principale sono tutti del comparto: Tenaris con un +3,35% a 15,11 euro, Saipem con un +3,33% a 5,21 euro ed Eni con un +2,63% a 16,26 euro.

Piazza Affari, seduta in rialzo dopo il picco spread

Seduta in rialzo dell’1,05% anche per Fiat Chrysler Automobiles, che ha riavvicinato quota 15 euro. Il gruppo automobilistico ha comunicato che i risultati finanziari per il terzo trimestre del 2018 saranno presentati martedì 30 ottobre. Mediobanca Securities stima un ebit in aumento del 10% annuo nel terzo trimestre rispetto al +7% delle stime di consensus e si aspetta buoni riscontri sostenuti da forti volumi nell’area Nafta, che dovrebbero più che compensare la performance più debole di Maserati.

Non sono attesi cambi alla guidance 2018, già rivista in coincidenza con la diffusione dei conti del secondo trimestre. Buoni recuperi per le banche: +1,13% a 1,87 euro per Banco Bpm, +1,20% a 12,11 euro per Unicredit, +2,19% a 2,07 euro per Intesa Sanpaolo. Ma non per tutte: la maglia nera di giornata va infatti a Bper, che cede il 2% a 3,5 euro.

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