BRESCIA – Nell’ambito delle misure urgenti attinenti al contenimento e contrasto dei rischi sanitari derivanti dalla diffusione del coronavirus, le pattuglie di tutti i reparti del comando provinciale della guardia di finanza di Brescia provvedono, nell’alveo delle specifiche competenze istituzionali, al controllo sulle limitazioni attinenti alle attività commerciali. Disciplina dei prezzi, contraffazione di materiale sanitario, rispetto del codice del consumo e, contestualmente, ai controlli sulla limitazione della circolazione delle persone.
Nello specifico, martedì scorso, il titolare di una pizzeria di Rezzato, di nazionalità egiziana, è stato sorpreso a esercitare normalmente la propria attività commerciale. In violazione degli obblighi nazionali e regionali che consentono l’esercizio della sola attività di preparazione pasti e consegna a domicilio dei prodotti. L’intervento dei finanzieri della compagnia di Brescia ha permesso di riscontrare l’apertura al pubblico della pizzeria. Pubblicizzata anche dalla classica scritta luminosa presente in vetrina. E, all’interno, oltre il titolare, veniva identificato un’altra persona che autocertificava la propria presenza, fuori dal proprio domicilio, adducendo ragioni di lavoro come dipendente.
Gli immediati approfondimenti svolti hanno consentito di rilevare che quest’ultimo era privo di contratto di lavoro. E che, pertanto, prestava la propria attività completamente in nero. I finanzieri hanno quindi disposto la chiusura dell’esercizio commerciale per 5 giorni e sanzionato amministrativamente il titolare con il pagamento di una somma che oscilla da un minimo di 400 a un massimo di 3.000 euro. Per la violazione degli obblighi di sospensione dell’attività di ristorazione aperta al pubblico.
(LaPresse)