Brexit: Johnson supera 1° ostacolo per la revisione dell’accordo commerciale con l’Ue

Buona la prima per il premier britannico Boris Johnson, che è riuscito a strappare un primo parere favorevole per la revisione di alcune parti dell'accordo commerciale post-Brexit con l'Unione europea.

Britain's Prime Minister Boris Johnson visits Colchester hospital in Colchester, England on Thursday May 27, 2021. Former Downing Street adviser Dominic Cummings on Wednesday said Britain's government "disastrously" failed the public by mishandling its coronavirus pandemic response. (Glyn Kirk/Pool via AP)

LONDRA – Buona la prima per il premier britannico Boris Johnson, che è riuscito a strappare un primo parere favorevole per la revisione di alcune parti dell’accordo commerciale post-Brexit con l’Unione europea. Una mossa che, secondo gli oppositori di Johnson, è però da considerarsi illegale. Il Parlamento britannico, con 295 voti favorevoli e 221 contrari, ha dato l’iniziale approvazione al disegno di legge che permetterà ai funzionari del Regno Unito di riscrivere le regole commerciali per l’Irlanda del Nord. Il voto apre dunque la strada per un esame più approfondito del disegno di legge nelle prossime settimane. Se approvata, la legge rimuoverebbe i controlli delle merci in entrata in Irlanda del Nord dal resto del Regno Unito. In questo modo verrebbero eliminate le parti del trattato commerciale firmato dallo stesso Johnson prima che la Gran Bretagna lasciasse la Ue nel 2020. La revisione, secondo il governo Johnson, sarebbe giustificata dal diritto internazionale a causa dela “situazione davvero eccezionale”. Le attuali regole, infatti, sempre secondo il governo britannico, stanno gravando sulle imprese e minando la pace nell’Irlanda del Nord. Una tesi che però non ha fatto presa sull’opposizione, che considera la mossa di Jonshon illegale e potenzialmente rischiosa per la reputazione internazionale del Regno Unito, che non sarebbe più visto come un paese in grado di “mantenere la parola data”, come affermato dall’ex premier Theresa May. Anche l’Unione europea ha minacciato possibili ritorsioni nel caso in cui dovessero essere riscritte le regole dell’accordo post-Brexit. La prospettiva, a quel punto, sarebbe una guerra commerciale.

LaPresse

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