ROMA (LaPresse) – Brunetta: “Le agenzie di rating pronte a declassare il nostro Paese”. “Il rendimento sui nostri BTP decennali è risalito nuovamente in prossimità della soglia psicologica del 3,0% e potrebbe presto risuperarla. Anche il rendimento sui BTP con scadenza a 2 anni è tornato sopra la soglia dello 0,5%. Molto al di sopra dei titoli con analoga scadenza offerti dagli altri Paesi europei. La fine del programma d’acquisto dei titoli di Stato da parte della Banca Centrale Europea e il nuovo capitolo della crisi bancaria, con il caso CARIGE in primo piano, ha di nuovo convinto gli investitori internazionali a vendere le attività finanziarie italiane”. Lo scrive in una nota Renato Brunetta, deputato e responsabile della politica economica di Forza Italia.
“Nel frattempo, l’agenzia di rating Fitch, in un suo recente comunicato, ha di nuovo lanciato l’allarme sulla possibilità di un downgrade del rating sovrano dell’Italia, cui seguirebbe quello delle principali banche. ‘Lo scenario della riduzione di un livello del rating sovrano porterebbe molto probabilmente a un downgrade di Banca Nazionale del Lavoro (BBB+/Negative), Credito Emiliano, Intesa Sanpaolo, Mediobanca e UniCredit (tutte BBB/Negative), UBI (BBB-/Negative) e Unipol banca (BB+/Negativo)’, si legge nel comunicato di Fitch. “In uno scenario con una riduzione di due livelli del rating sovrano, invece, la maggior parte dei rating delle banche sarebbe altamente vulnerabile, con probabili svalutazioni generalizzate”.
Fitch parla anche di una difficoltà crescente nell’accedere alla liquidità dei mercati, soprattutto da parte delle banche di piccole e medie dimensioni. L’agenzia pubblicherà la sua decisione sul rating italiano il prossimo 22 febbraio. Attualmente il rating è BBB ma con Outlook negativo, ovvero con una buona probabilità che possa essere rivisto al ribasso. Il 15 marzo sarà poi la volta di Moody’s (Baa3/Stabile) e il 26 aprile quella di Standard and Poor (BBB/Negativo)”.