Calcio Cagliari, Mazzarri: “In squadra voglio vedere aggressività e tenacia”

"Ho premuto su certi tasti ma è chiaro che in un così breve lasso di tempo, non puoi dare troppo alla squadra. Comunque le sensazioni sono buone, sono stato accolto benissimo dall'ambiente, ho trovato una struttura all'avanguardia”.

Foto Donato Fasano/LaPresse

CAGLIARI – “Ho premuto su certi tasti ma è chiaro che in un così breve lasso di tempo, non puoi dare troppo alla squadra. Comunque le sensazioni sono buone, sono stato accolto benissimo dall’ambiente, ho trovato una struttura all’avanguardia”. Così il nuovo allenatore del Cagliari, Walter Mazzarri, alla vigilia del suo esordio sulla panchina dei sardi, il match in casa della Lazio. “Credo che durante la mia carriera abbia dimostrato che le mie squadre non mollano mai fino all’ultimo. Questo è lo spirito che voglio vedere nel Cagliari, con aggressività e tenacia”, ha spiegato il tecnico in conferenza stampa. “Voglio dare un’impronta. Domani ci attende un test importantissimo, la mia prima verifica. Non mi pongo limiti, ragiono partita dopo partita. Dopo la sosta potrò lavorare meglio e capire le nostre vere potenzialità, allenare in prima persona è diverso che vedere la squadra in tv”, ha aggiunto.

“La Lazio è una squadra forte, che sarà arrabbiata dopo due sconfitte di fila”, ha sottolineato Mazzarri. “Guardo ai meccanismi e ai risultati che hanno colto in casa. Dobbiamo mettere in pratica quel che abbiamo preparato, ho detto ai ragazzi di non porsi limiti, spesso il calcio riserva alcune piacevoli sorprese. Dovremo essere bravi a soffrire in undici e a mostrare il nostro valore con verticalizzazioni, ripartenze veloci che fanno male. Attenzione al loro contropiede, guai a perdere palla. Io metto disposizione la mia esperienza, per dare certezza e sicurezza ai ragazzi. Possiamo dare problemi alla Lazio, ma le parole stanno a zero”, ha proseguito. Mazzarri ha poi annunciato che “Pavoletti ha fatto la rifinitura con noi, ma visto il campo solo oggi: non so quanti minuti avrà di autonomia, ma stiamo cercando di creare un’anima, ci tenevo fosse con noi. Gli altri hanno un maggiore minutaggio e per fortuna grazie ai cinque cambi a disposizione posso modificare a gara in corso”. Sulla scelta del modulo, ha aggiunto: “Ho provato tutti i moduli nel corso della mia carriera. Scelgo in base alla rosa a disposizione, non parto con un’idea a priori. Il mio obiettivo è fare rendere i giocatori al massimo. Vero che spesso ho adottato il 3-5-2 e il 3-4-3, ma ho pure schierato la squadra con una difesa a 4. Dovremmo abituarci a cambiare in corso d’opera, è necessario avere piani alternativi”.

“Dopo aver conosciuto meglio i ragazzi – ha dichiarato – potrò anche cambiare pelle più volte, ma ho bisogno di tempo per trasmettere alcuni messaggi in base alle situazioni tattiche”. Riguardo la decisione di accettare la proposta del club sardo, “sono legato al presidente Giulini da un rapporto di stima. Una piazza come Cagliari era una bella sfida, specie per il calore di tifosi, per la città che rappresenta una Regione intera. Mi stimolano l’adrenalina e le responsabilità. Per me è come se fosse il primo anno in A, sono umile, motivato, voglio solo vincere. Alleno l’aspetto mentale, quello atletico, tecnico e tattico, non puoi permetterti di sottovalutare nulla. La testa in questo momento è importante, ma – ha concluso – abbiamo anche iniziato a guardare l’aspetto tattico. Vorrei portare la rosa a crescere passo dopo passo e dare ai tifosi delle soddisfazioni”.

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