Calcio: la Fifa pensa ai Mondiali in Israele ed Emirati. Infantino: “Perchè no?”

Il calcio come veicolo per unire i popoli. Il primo ministro Naftali Bennett ha incontrato martedì sera il presidente della FIFA Gianni Infantino nell'ambito della prima visita del numero 1 del calcio mondiale in Israele

(Koen van Weel, Pool via AP)

MILANO – Il calcio come veicolo per unire i popoli. Il primo ministro Naftali Bennett ha incontrato martedì sera il presidente della FIFA Gianni Infantino nell’ambito della prima visita del numero 1 del calcio mondiale in Israele. Nel loro incontro, Infantino ha discusso della possibilità che Israele organizzi la Coppa del Mondo 2030 con alcuni dei suoi vicini del Medio Oriente, come gli Emirati Arabi Uniti (EAU). Quando a Infantino è stato chiesto di una potenziale candidatura israeliana mentre parlava alla decima conferenza annuale del Jerusalem Post martedì, il dirigente italo-svizzero ha risposto che “niente è impossibile”. “La prossima Coppa del Mondo dopo il Qatar sarà ospitata da Canada, Messico e Stati Uniti, ovviamente tre grandi paesi. Allora perché non Israele?”, ha sottolineato ancora Infantino.

Una Coppa del Mondo organizzata insieme da Israele e uno o più paesi arabi sarebbe un segnale di grande distensione per una delle zone della Terra più martoriate. “Abbiamo parlato molto negli ultimi mesi dopo che gli Emirati Arabi Uniti e Israele hanno firmato il loro accordo di normalizzazione. Quindi forse una co-candidatura potrebbe essere un’opzione”, ha affermato il capo della FIFA. “Dobbiamo pensare in grande. Oggi ospitare una Coppa del Mondo è un’impresa molto, molto grande. È più di un evento sportivo. È un evento per il quale vengono venduti dai tre e mezzo ai quattro milioni di biglietti – ha ricordato Infantino -. Più di un milione di visitatori nel paese ospitante e quattro miliardi di persone che guardano in televisione l’evento maschile e 1,2 miliardi che guardano quello femminile”. Nel corso della sua prima storica visita in Israele, il presidente della FIFA avrebbe dovuto incontrare anche il presidente della Federcalcio palestinese (PFA) Jibril Rajoub. Tuttavia, l’Autorità Palestinese ha annullato l’incontro a causa della sua apparizione al galà, visto come una “violazione della religione islamica”.

Infantino è poi tornato anche sulla possibilità di giocare la Coppa del Mondo ogni due anni, criticata da più parti a partire dagli stessi calciatori. “Proprio perché è un torneo magico è forse il motivo per cui dovrebbe essere organizzato più spesso. Il prestigio di un evento dipende dalla sua qualità, non dalla sua frequenza. Il Super Bowl si gioca ogni anno, Wimbledon o la Champions League ogni anno e tutti sono eccitati e li aspettano”, ha dichiarato Infantino. “Il calcio deve essere uno sport veramente globale. Questa è certamente la mia visione e la visione della stragrande maggioranza dei tifosi in tutto il mondo. Tutti amano dire che è un gioco globale, ma poi, quando scavi sotto la superficie, ti rendi conto che al livello più alto, è davvero concentrato su un piccolo numero di paesi”, ha sottolineato Infantino. Infine secondo il numero 1 del calcio, “se il Mondiale si dovesse svolgere ogni due anni, anche Messi e Ronaldo possono giocarne qualcuno in più”. Il riferimento è al fatto che quelli in Qatar potrebbero essere gli ultimi Mondiali dei due fuoriclasse che hanno caratterizzato gli ultimi anni del calcio internazionale.

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