Caldo, il papa è vicino a chi soffre: “Non abbandonare malati e anziani”

La Chiesa sia sempre aperta e vicina ai bisognosi, torna ad ammonire il pontefice che ricorda come Gesù abbia "indicato a noi, suoi discepoli, che la nostra missione nel mondo non può essere statica, ma è itinerante"

Foto Andreas Solaro / AFP in foto Papa Francesco

ROMA – Davanti a una Piazza San Pietro assolata, con temperature che da giorni sfiorano i 40 gradi, il Papa durante l’Angelus domenicale dedica un pensiero a quanti soffrono più di altri le temperature roventi di questo inizio di estate.

Il pensiero del papa va a malati e anziani

“In quest’ultimo giorno di giugno – dice Papa Francescoauguro a tutti i lavoratori di poter avere durante l’estate un periodo di riposo, che possa giovare a loro e alle loro famiglie. Prego per quanti in questi giorni hanno patito maggiormente le conseguenze del caldo: malati, anziani, persone che devono lavorare all’aperto, nei cantieri… Che nessuno sia abbandonato o sfruttato”.

Il ruolo della Chiesa

La Chiesa sia sempre aperta e vicina ai bisognosi, torna ad ammonire il pontefice che ricorda come Gesù abbia “indicato a noi, suoi discepoli, che la nostra missione nel mondo non può essere statica, ma è itinerante”. “La Chiesa per sua natura è in movimento – spiega – non se ne sta sedentaria e tranquilla nel proprio recinto. È aperta ai più vasti orizzonti, inviata a portare il Vangelo per le strade e raggiungere le periferie umane ed esistenziali”.

La missione del buon cristiano

Il Papa torna sulla ‘missione’ del buon cristiano che, chiarisce, non può scegliere Gesù per ‘fare carriera’. Diventarne discepolo è “una scelta libera e consapevole, fatta per amore, per ricambiare la grazia in estimabile di Dio, e non un modo per promuovere sé stessi. Non per fare carriera – dice il pontefice – non per sentirsi importanti o per acquisire un posto di prestigio”. “Gesù ci vuole appassionati di Lui e del Vangelo – prosegue -. Una passione del cuore che si traduce in gesti concreti di prossimità, di vicinanza ai fratelli più bisognosi di accoglienza e di cura. Proprio come Lui stesso ha vissuto”.

La storica intesa Usa-Corea

Un pensiero va anche alla storica stretta di mano tra il presidente statunitense Donald Trump e Kim Jong-un, che il Papa saluta come “un buon esempio di cultura dell’incontro” con “la preghiera che tale gesto significativo costituisca un passo ulteriore nel cammino della pace non solo per quella penisola ma per il mondo intero”.

(LaPresse/di Alessandra Lemme)

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