NAPOLI – C’è fibrillazione nella periferia Ovest di Napoli, dove a Bagnoli e a Pianura si registrano due faide di camorra per il controllo delle piazze di spaccio e degli altri business criminali. Le cosche dell’Alleanza di Secondigliano da anni ragionano su quale possa essere il modo per espandere i loro affari anche nel lato opposto del capoluogo partenopeo. Il gruppo formato dai Licciardi, i Contini e i Mallardo stanno osservando con parecchio interesse quello che avviene a Bagnoli, dove gli Esposito sono passati alla controffensiva, mettendo i Giannelli spalle al muro. Da anni anche Pianura è un campo di battaglia dove i Carillo-Perfetto e gli Esposito-Calone-Marsicano hanno dato vita a una guerra sanguinosa per il controllo delle piazze di spaccio lasciate libere dai Pesce-Marfella. Nemmeno la retata del 14 luglio scorso ha fermato l’escalation di violenza tra le palazzine di edilizia popolare.
In via Torricelli e al Cannavino vengono registrati continuamente stese e agguati, nonostante gli elementi di spicco siano stati tutti catturati in estate. La battaglia va avanti, così come prosegue l’escalation di violenza a Bagnoli, dove i Licciardi hanno iniziato la semina. Secondo le informazioni in possesso degli agenti di polizia che operano sul territorio, pare che il clan della Masseria Cardone abbia assicurato il suo appoggio nella guerra per sgominare definitivamente i Giannelli, spalle al muro dopo la cattura del boss Alessandro, e per contenere l’avanzata della cosca dei Troncone, che da Fuorigrotta, mira a espandersi anche nei quartieri limitrofi. A Pianura, invece, pare che i Licciardi abbiano stretto un patto con i Carillo-Perfetto per rispondere alla potenza di fuoco degli Esposito-Calone-Marsicano. Dell’Alleanza di Secondigliano pare che sia stato il gruppo della Masseria Cardone a uscire in avanscoperta. L’avrebbe fatto con il benestare dei Contini e dei Mallardo.
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