Caporalato: 12 braccianti morti in un incidente stradale, arrestato imprenditore del foggiano

Intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro: con queste accuse è stato arrestato e posto ai domiciliari un imprenditore agricolo, 53 anni, di Cagnano Varano (Foggia)

Foto LaPresse - Roberto Settonce

VICO DEL GARGANO (Foggia) – Intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro: con queste accuse è stato arrestato e posto ai domiciliari un imprenditore agricolo, 53 anni, di Cagnano Varano (Foggia). L’ordinanza di custodia cautelare è stata emessa dal tribunale di Bari, in funzione di Riesame, in accoglimento dell’appello proposto dalla procura ed è stata eseguita dai carabinieri di Vico del Gargano (Foggia).

Le indagini sono partite dall’incidente stradale avvenuto il 6 agosto 2018, attorno alle 15, a Lesina, località Ripalta sulla Statale 16, dove quattordici cittadini africani subsahariani, a bordo di un furgone Ford Transit, diretti a Termoli e provenienti da Capojale di Cagnano Varano, collidevano frontalmente con autoarticolato. Per le gravissime lesioni riportate, morirono dodici braccianti e due rimasero feriti in maniera grave.

“Nei mesi di luglio-agosto 2018, l’allora 51enne cagnanese e il figlio 26enne, assumevano ed impiegavano nei loro terreni per la raccolta di pomodori, diciassette braccianti agricoli nord africani, reclutati da un caporale extracomunitario 39enne, deceduto nell’incidente, sottoponendoli a sfruttamento e approfittando del loro stato di bisogno, che veniva desunto dalle condizioni di lavoro accettate e dalle condizioni in cui erano costretti a vivere, caratterizzate da case rurali, distanti dai terreni di lavoro, privi di porte, finestre, servizi igienici e acqua corrente”, ricordano i carabinieri in una nota.

“Dalle indagini emergeva che i quattordici braccianti nordafricani coinvolti nell’incidente stradale, di età compresa dai 21 ai 41 anni, quella mattinata avevano svolto l’attività di raccolta di pomodori sui terreni dell’azienda agricola della località marina di Capojale”, proseguono gli investigatori.

 20 ott. (LaPresse) – “Grave il quadro indiziario emerso a carico dei due indagati: reiterata retribuzione dei braccianti gravemente sproporzionata, metodica violazione della disciplina degli orari di riposo dei lavoratori, violazione della normativa sulla sicurezza dei luoghi di lavoro e sottoposizione dei lavoratori a condizioni di lavoro degradanti. Tutte risultanze documentate dalle dichiarazioni rese da altri braccianti e da quelli sopravvissuti all’incidente stradale, dalle consulenze tecniche svolte e dall’analisi delle documentazioni aziendali”, concludono i carabinieri.

Stando a quanto si apprende, determinante, ai fini dell’attività investigativa, l’analisi di un bloc notes, trovato nel furgone il giorno dell’incidente, mediante il quale si riusciva a documentare che quel manoscritto altro non era, se non il brogliaccio usato dagli intermediari per l’impiego degli extracomunitari.

(LaPresse)

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