Caporalato, costretti a vivere in mattatoi e stalle: 51 arresti

Cinquantuno arresti, 221 denunce, multe e sanzioni per oltre 5 milioni di euro. Sono i numeri della maxi operazione anticaporalato dei carabinieri dei comandi provinciali di Bari, Brindisi, Lecce, Foggia e Taranto.

Foto Donato Fasano - LaPresse

MILANO – Cinquantuno arresti, 221 denunce, multe e sanzioni per oltre 5 milioni di euro. Sono i numeri della maxi operazione anticaporalato dei carabinieri dei comandi provinciali di Bari, Brindisi, Lecce, Foggia e Taranto. Le persone finite in manette sono quasi tutte italiane mentre gli sfruttati hanno perlopiù nazionalità straniera. Dall’indagine, iniziata a giugno e condotta per tutta l’estate, emerge uno spaccato drammatico che coinvolge interi settori produttivi, dall’agricolo al tessile. Nei guai sono finite imprese e aziende che riforniscono la grande distribuzione, sia in Italia che all’estero.

I controlli

Grazie a un’inedita task force, in pochi mesi l’Arma ha ottenuto risultati in media raggiunti tra i tre e i quattro anni. I controlli sono nati per iniziativa dei militari e non, sottolineano fonti investigative, a seguito di denunce che, nel caso specifico, non sono arrivate nemmeno in forma anonima. Per la maggior parte dei coinvolti infatti, provenienti da varie regioni dell’Africa e della Cina, denunciare il proprio caporale significa restare senza stipendio, benchè misero, e non ottenere il rinnovo del permesso di soggiorno. Ecco perchè il motivo di tanto timore, a costo di rimetterci la salute.

I casi

In totale sono stati controllati 967 lavoratori, alcuni dei quali non in regola con i documenti. Più di una le condizioni di estremo degrado portate a galla dai carabinieri. Nel migliore dei casi gli operai trovavano dimora in container e prefabbricati, senza bagno e senza riscaldamento. Alcuni uomini impiegati nei mattatoi erano invece costretti dai capi a vivere sul luogo di lavoro, in questo caso nell’edificio in cui gli animali subiscono la macellazione. Ad altri non era concessa alternativa al dormire in nelle stalle insieme alle bestie, mucche e capre. Tutti luoghi senza i requisiti minimi di decoro e igiene.


di Ester Castano

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