Cappello e Bonaccorsi, piegati i clan: sequestrati immobili e una ditta

Cappello e Bonaccorsi, piegati i clan: sequestrati immobili e una ditta. L'operazione ad opera della Direzione investigativa antimafia di Catania, diretta dal primo dirigente Renato Panvino.

LaPresse/Guglielmo Mangiapane

CATANIA (LaPresse) – Cappello e Bonaccorsi, piegati i clan: sequestrati immobili e una ditta. L’operazione ad opera della Direzione investigativa antimafia di Catania, diretta dal primo dirigente Renato Panvino. Su delega della Dda che sta eseguendo un decreto di sequestro di beni nei confronti di Francesco Cambria. Un pregiudicato di 34 anni, ritenuto vicino al clan ‘Cappello – Bonaccorsi’.

Il decreto contro i Cappello e Bonaccorsi per 300mila euro

Il decreto, emesso dalla sezione Misure di prevenzione del tribunale di Catania, riguarda beni mobili e immobili, somme di denaro e una ditta per un valore totale di 300mila euro. Francesco è figlio di Andrea Cambria, considerato dagli investigatori organico al clan mafioso etneo Cappello. A ottobre 2017 nei confronti del padre del 34enne la Dia di Catania aveva già eseguito il sequestro di autoveicoli e somme di denaro per 200mila euro. Francesco Cambria ha precedenti per reati contro il patrimonio, la persona e droga. Nel 2003 era finito in manette per tentata rapina e nel 2010 per reati in materia di sostanze stupefacenti. In quest’ultima circostanza concorreva nel reato il fratello Sebastiano, arrestato nell’ambito dell’operazione di polizia ‘Family’ perchè indiziato di aver fatto parte di un’organizzazione criminale armata finalizzata al traffico di cocaina e marijuana, con l’ulteriore aggravante dell’agevolazione del clan mafioso ‘Cappello-Carateddu’.

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