MILANO – La sperimentazione delle bodycam per gli agenti della polizia penitenziaria nelle carceri partirà nel Lazio e in Campania dopo il via libera del Garante della privacy. Lo ha spiegato il ministro della Giustizia, Marta Cartabia, durante il Question time alla Camera, rispondendo a una interrogazione sul punto di Fratelli d’Italia. Sulle bodycam “c’era già un progetto risalente negli anni che non andò a regime per ragioni di natura tecnica. Per questo abbiamo avviato un nuovo progetto di videosorveglianza in mobilità per tutto il personale del corpo di polizia, per consentire la documentazione di eventi critici e di situazioni straordinarie occorse durante il servizio per la tutela dell’ordine pubblico” ha detto Cartabia. “Per avviare questo nuovo progetto, in via sperimentale in Lazio e in Campania e poi sull’intero territorio nazionale, abbiamo elaborato – ha aggiunto il ministro – un nuovo e dettagliato disciplinare operativo”. Il documento “è stato trasmesso al responsabile per la protezione dei dati del ministero della Giustizia, che a sua volta l’ha mandato al Garante della Privacy, e stiamo aspettando la risposta. All’esito potrà iniziare la sperimentazione nei due provveditorati menzionati, che dovrebbe durare sei mesi”. Nel frattempo “per evitare tempi morti, il dipartimento si è già attivato attraverso gli altri provveditorati, per dotarsi di tutta la strumentazione necessaria: bodycam, sim e apparecchiatura informatica che di norma richiede 30 giorni per la consegna. Nel Lazio sono stati ordinati il 12 maggio quindi la sperimentazione potrà iniziare a breve, nel giro di qualche settimana”, ha proseguito Cartabia. Quanto alla videosorveglianza fissa, invece, “il Dap ha già assicurato l’intera copertura finanziaria e i provveditorati stanno realizzando gli interventi sul territorio”, ha concluso.
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