CASAL DI PRINCIPE (Alessandro Gala) – Un momento atteso da anni per una risposta forte a tutto il territorio, vessato da tempo dalla forza criminale della camorra. Casal di Principe ha finalmente il suo commissariato di Polizia. Ieri pomeriggio, alla presenza del ministro degli Interni Matteo Piantedosi e del capo della polizia Lamberto Giannini, è stata scoperta, nonostante la pioggia, la targa del nuovo presidio di sicurezza, realizzato all’interno di un bene confiscato alla camorra all’angolo fra Corso Umberto I e via Casella. Un Intervento che parte nel 2007 con la confisca, al quale sono susseguiti per 5-6 anni indagini per approfondimenti sull’edificio. Un’opera che, quando entrò in possesso dello Stato, era completamente abusiva. È poi passata al Municipio che nel 2016 l’ha acquisita a scopo sociale, sanando gli abusi edilizi. Con un’ulteriore delibera è stata cambiata la destinazione d’uso dedicandola alle forze dell’ordine. La fase di progettazione è partita fra il 2017 e il 2018, un’operazione da circa 1 milione di euro (600 mila euro da fondi europei, 400mila dal Viminale. I lavori sono partiti nel 2020, consegnati nel 2021. A metà marzo era stato firmato il decreto del Capo della Polizia che ha determinato anche la dotazione dei poliziotti nella città casalese: un dirigente e altre 46 unità, di cui 11 saranno ispettori. In una prima fase la funzionalità del commissariato sarà affidata a 4 ispettori. “Oggi creiamo un presidio dello Stato. Fa piacere ritrovare condivisone sinergica istituzionale. Oggi siamo tutti qui e siamo la maggioranza rispetto ai fenomeni criminali che hanno afflitto questi territori. Abbiamo pieno titolo a perseguire nell’azione per tornare alla normalità”, ha detto il ministro Piantedosi nel corso del suo intervento. “Non possiamo dire che la mafia è arrivata alla fine – ha aggiunto – il percorso è ancora da completare, ma siamo a buon punto. Ecco perché questo presidio è molto importante. Segna la presenza dello Stato. Dietro c’è stato un importante impegno economico”. Per il capo della polizia Gianni si tratta di “un risultato straordinario” che deve essere raggiunto anche in altre parti d’Italia. Un percorso lungo, portato avanti avendo come faro “il sacrificio di don Peppe Diana, che non poteva essere dimenticato: ci ha indicato la strada”.
Esulta il sindaco Natale: “Una grande soddisfazione”
L’ha definita una “vittoria dello Stato” il sindaco Renato Natale. La conclusione di un progetto immaginato per anni. “Una grande soddisfazione”, ha detto il guardando in platea il Capo della polizia e il ministro dell’Interno. Un’occasione, quella di ieri, per ricordare questo percorso: “Nel novembre del 2010 io e un gruppetto di giovani pazzi eravamo fuori a questo portone; aprimmo una bottiglia di spumante per festeggiare l’arresto del boss dei Casalesi Iovine. Un anno dopo festeggiamo la cattura del capoclan Zagaria all’interno della Questura, ma stavolta ne eravamo molti di più. Poi c’è stato un percorso lento, graduale, ma lo Stato ha liberato questo territorio dalle grinfie della camorra, fino all’abbattimento del bunker di Zagaria, alla visita di Mattarella e all’apertura del commissariato in un bene liberato dalla camorra”. In questi anni, secondo Natale, la società civile “ha recuperato gli spazi sottratti dalla criminalità”, ma non è finita ancora: “Dobbiamo fare ancora di più”, ha concluso. Presenti all’evento anche i sindaci dei comuni limitrofi, (Villa Literno, Casapesenna, San Cipriano, Cesa, Villa di Briano) e la vicepresidente della Provincia, oltre al deputato di Fratelli d’Italia Gimmi Cangiano e ai vertici provinciali di carabinieri, polizia e finanza, con il prefetto Giuseppe Castaldo.
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