Caserta, stretta su alcol e vigilanza dopo la morte del 18enne. Sindacato: rinforzi dal governo

Una tragedia prevedibile, quasi annunciata ma non evitata. La morte di Gennaro Leone, pugile 18enne di San Marco Evangelista, Caserta, accoltellato sabato notte nel capoluogo campano nei luoghi della movida, è l'apice di un iceberg pericoloso, la punta più bassa e drammatica di un fenomeno sociale inarrestabile.

CASERTA – Una tragedia prevedibile, quasi annunciata ma non evitata. La morte di Gennaro Leone, pugile 18enne di San Marco Evangelista, Caserta, accoltellato sabato notte nel capoluogo campano nei luoghi della movida, è l’apice di un iceberg pericoloso, la punta più bassa e drammatica di un fenomeno sociale inarrestabile. Da mesi, fra Caserta e provincia, si susseguono risse selvagge fra orde di ragazzini, in preda ai fumi dell’alcol. Vetrine dei negozi distrutte, botte da orbi anche in pieno giorno, baby gang all’assalto. Una situazione allarmante, denunciata da cittadini, commercianti e istituzioni, alla quale, oggettivamente, non è facile mettere un freno in breve tempo. Ci proverà adesso il Comitato di ordine e sicurezza pubblica, riunitosi questa mattina dopo la tragedia. Saranno reiterate le ordinanze per limitare ulteriormente il consumo di alcolici, ma, soprattutto, è stato annunciato un servizio di vigilanza fisso, a cura della polizia municipale di Caserta, nelle ore di maggiore afflusso. I controlli delle forze dell’ordine saranno poi maggiormente orientati, negli orari serali del weekend, nelle strade più ‘sensibili’. Un primo tentativo di garantire quantomeno un repellente ad una movida selvaggia e violenta. “Servono rinforzi, il governo deve aprire gli occhi perché Caserta è un territorio particolare. Ci sono poche unità di polizia, con un organico risicato come si fa a controllare un territorio così difficile? Sono stati persi circa 50 uomini, e altri 150 andranno a breve in pensione”, denuncia però Antonio Porto, il segretario provinciale del sindacato di Polizia ‘LeS’. E con organici ridotti non è facile garantire i servizi essenziali al cittadino, come, ad esempio, il controllo dei pubblici esercizi chiesto a gran voce dalla Fipe provinciale: “C’è una vendita incontrollata, in certi locali, di alcol di pessima qualità a basso prezzo, e questo crea situazioni pericolose. Serve a poco limitare la vendita di alcolici, occorre invece un controllo serrato sui pubblici esercizi che non rispettano le regole, vendono alcol scadente e lo servono anche a minorenni”, ha spiegato a LaPresse il presidente Giuseppe Russo. Intanto, il presunto responsabile dell’omicidio è ristretto nel carcere di Santa Maria Capua Vetere in attesa dell’udienza di convalida. Si tratta di un 19enne di Caivano, comune del napoletano. A dimostrazione, purtroppo, che i centri della movida casertana (Caserta, e Aversa soprattutto) sono diventati, da anni, meta anche di giovani provenienti da Napoli e provincia, in un groviglio di persone, alcol e caos che, senza i dovuti controlli, ha generato l’ennesima tragedia, un’ulteriore sconfitta per tutti. L’autopsia sul corpo del giovane Gennaro dovrebbe essere effettuata mercoledì, poi la salma sarà restituita alla famiglia per i funerali. “La sua morte ha scosso tutta la comunità. Siamo costernati, il dolore è fortissimo” – ha detto a LaPresse il sindaco di S.M. Evangelista Gabriele Cicala – “Per il giorno dei funerali proclameremo lutto cittadino”.

Nei prossimi giorni è previsto un tavolo tecnico in Questura per stabilire dispositivi di sicurezza e uomini da impiegare nelle operazioni decise dal comitato, per raggiungere i risultati sperati.

LaPresse

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome