Caso Cecchettin, contestato l’omicidio aggravato a Filippo Turetta

Lo spiega la procura di Venezia in una nota: il giovane rischia l'ergastolo

Rischia l’ergastolo Filippo Turetta, l’ex fidanzato di Giulia Cecchettin arrestato per l’omicidio della giovane. La procura della Repubblica di Venezia, infatti, ha inserito nell’ipotesi di reato di omicidio l’aggravante della premeditazione, che fa salire il minimo di pena da 21 a 24 anni. Lo chiarisce la procura lagunare in una nota precisando che “solo all’esito delle consulenze tecniche e degli ulteriori approfondimenti potrà essere meglio chiarito lo sviluppo dei fatti e quindi il più preciso inquadramento giuridico che, in via provvisoria, è comunque mutato in art. 575, 577 comma 2° ultima parte 605 c.p.”, indicando anche il sequestro tra i reati contestati. Quando avverrà l’estradizione da parte del ‘Servizio internazionale di cooperazione di polizia’, infatti, oltre a Turetta, verrà riportata in Italia anche la Fiat Punto di proprietà del presunto killer, utilizzata per la fuga e per trasportare il corpo di Giulia nel luogo dove è stata ritrovata. Il Ris procederà quindi ai rilievi scientifici sul mezzo, dove verranno repertate le tracce ematiche e genetiche, con le quali verrà ricostruita la dinamica dell’atroce omicidio.

“Accertamenti irripetibili scanditi da tempi rogatoria”

“Vista la presenza in territorio estero dell’indagato si segnala che gli accertamenti irripetibili che prevedono la sua necessaria partecipazione saranno, in parte, scanditi dai tempi derivamenti dagli atti di rogatoria che sono in corso di predisposizione”, si legge ancora nella nota.

“Ora il clamore mediatico decanti”

“La gravità delle contestazioni e il clamore mediatico suscitato dai fatti necessita ora di una decantazione in modo che le indagini procedano in modo spedito ma con tutte le garanzie che, previste a tutela di tutte le parti coinvolte, portino ad una ricostruzione completa che comunque eviti di indicare responsabilità prima che queste vengano accertate nei luoghi e nei tempi previsti dal codice di rito con la terzietà di cui questa procura è costituzionalmente garante”, prosegue la nota.

LaPresse

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